lunedì 28 settembre 2020

I miei attacchi

 Nonostante i miei reiterati e provocatori attacchi polemici perpetrati contro la parola scritta, che definivo «scrittura lingua morta» [parafrasando malamente Arturo Martini], il mio percorso artistico, nella metà degli anni ’80, è evidentemente come scandito dall’assidua e sistematica identificazione coi testi e con gli autori che frequentavo. Allestita e curata con particolare attenzione, questa raccolta, questo florilegio di missive, costituisce un unicum nel panorama del mio pensare la letteratura tout court. L’unicità di questi testi, che riflettono la particolarità di una pratica e di una concezione di scrittura ormai totalmente abbandonata, è determinata da una natura ibrida e da una struttura complessa.


 


Rispecchiando la varietà degli scritti che in quegli anni andavo producendo, con foga sperimentalissima, e abolendo, di conseguenza, la distinzione tra i generi, tutti contemplati, quell’idea di scrittura aderisce alla nozione più ampia di «spazio letterario», teorizzata per superare la dicotomia e la divaricazione tra letteratura alta e letteratura bassa, accogliendo nelle mie pagine, già allora, tutto ciò che dalla letteratura si riversa nel mondo e dal mondo rifluisce nella letteratura, si presenta come un impasto inestricabile di vita e letteratura, di letteratura e vita.


 


I materiali eterogenei che andavo elaborando (testi drammaturgici, romanzo, racconti, sceneggiatura cinematografica, poesie, aforismi, pagine autobiografiche, teoriche e di critica) – non verranno mai dati alle stampe nell’arco di molti anni di attività comunque frenetica, causa ne fu una lite editoriale con un editor cortese – convivono ora in maniera organica nella voce che mi ha reso gaiaitalia.com e ne permettono una lettura unitaria: il corpus.


 


Il risultato del buon uso di scrivere ancora corrispondenze su carta in quegli anni. Un esercizio che non si rivelò mai sterile. Per una sorta di rispetto non trascriverò le gentilissime risposte dei miei interlocutori di allora e nemmeno i nomi dei destinatari.


(al link alcuni testi)


https://fabiogalli61.wixsite.com/websiteelhorno/post-singolo/2018/06/01/scrivere-come-dio-piccolo-epistolario