Un romanzo scandalosamente pornografico che si finge le memorie di un giovane prostituto—perché ovviamente un po' di mistero rende tutto più intrigante.
"I peccati delle città della pianura; o, The Recollections of a Mary-Ann, with Short Essays on Sodomy and Tribadism," attribuito allo pseudonimo "Jack Saul", è una delle prime opere di letteratura pornografica esclusivamente omosessuale in lingua inglese. Il libro fu pubblicato nel 1881 da William Lazenby, che ne stampò solo 250 copie (per veri intenditori, diciamo). Una seconda edizione seguì nel 1902, pubblicata da Leonard Smithers, e veniva venduta per la modica somma di quattro ghinee—praticamente il prezzo di una collezione di tazze da tè, ma decisamente più eccitante.
La storia si spaccia per le memorie di Jack Saul, un rentboy che si fa chiamare “Mary-Ann”. Inizia tutto quando viene raccolto da un certo Mr. Chambon per strada. Dopo una cenetta, perché anche nei romanzi porno ci vuole un po’ di galanteria, Chambon lo invita a raccontare la sua vita. Ora, anche se alcuni credono sia tutto vero, probabilmente è un po' abbellito – come il 90% dei profili di dating, insomma. Jack Saul, al secolo John Saul, era davvero un prostituto irlandese, noto come "Dublin Jack", coinvolto in uno scandalo a luci rosse nel Castello di Dublino nel 1884, e poi nell'affare di Cleveland Street. Il libro si ispira chiaramente a lui, anche se la sua vita nel romanzo è un po’ più... drammatizzata.
Nel racconto, Jack Saul viene raccolto in Cornwall Mansions, vicino alla stazione di Baker Street. Potter, amico dell’editore, viveva lì, e pare che sia lui la vera ispirazione per Mr. Chambon. D'altronde, Potter aveva già firmato un paio di altre perle di erotismo anonimo, quindi non ci stupisce.
E poi c’è il capitolo sui travestiti vittoriani Boulton e Park, due che davano filo da torcere a qualsiasi drag moderna. Jack Saul, travestito da "Miss Eveline", li incontra all'Haxell's Hotel con Lord Arthur Clinton, l’amante di Boulton. Seguono seratine in appartamenti privati e colazioni in grande stile, tutti in abiti da signore. Decisamente il miglior brunch della storia.
Il libraio Charles Hirsch, specializzato in letteratura "socratica", disse che uno di questi libri era stato fornito a Oscar Wilde nel 1890. Chi non vorrebbe un po' di letture piccanti prima di una première?
Nel 1883, Hirsch pubblicò anche un seguito intitolato Lettere di Laura ed Eveline, una chicca che racconta il finto matrimonio delle due. Una copia è sopravvissuta – come un antico talismano queer.
L’unica copia conosciuta dell’edizione originale di Sins of the Cities of the Plain è conservata gelosamente alla British Library. Ah, se quelle pagine potessero parlare!
Alcuni suggeriscono che sia stato James Campbell Reddie, maestro della pornografia, a scriverlo, anche se era già cieco e quasi defunto al momento della pubblicazione. Altri lo attribuiscono al pittore decaduto Simeon Solomon, condannato per atti osceni pubblici nel 1873. Ma, insomma, chi lo sa?
E poi, nel 2019, arriva la rivincita queer: I peccati delle città della pianura debutta come opera all'Espacio Turina di Siviglia. Un libretto scritto interamente in Polari – perché se non puoi essere teatrale in una lingua segreta gay, quando lo puoi essere? Il ruolo di Jack Saul fu interpretato dal cantaor Niño de Elche, con la musica di Germán Alonso. Una produzione da standing ovation.
Ah, e se te lo stavi chiedendo, le "città della pianura" sono un’allusione biblica a Sodoma e Gomorra. Perché sì, da millenni ci piace il dramma apocalittico.