I
Se tardi a trovarmi, insisti, ti prego,
non cedere al silenzio né al tormento,
io sono il tuo rifugio e il mio cimento
è restare nascosto dietro al velo.
Non sono dove il vento muove il cielo,
né dove il tempo scorre lento e spento;
cerca altrove, là dove il sentimento
trasforma il mondo in un segreto anelo.
Io sono in ogni luogo che tu sfiori,
in ogni ombra che la luce allunga,
nell’attimo sospeso dai tuoi cuori.
E se il tuo sguardo infine non mi aggiunga,
allora scendi dentro quei tesori:
sono il respiro che la notte affranca.
II
Se in nessun luogo il passo tuo m’afferra,
non smettere, cammina e cerca ancora:
io sono là, nel tempo che non muora,
seduto a terra, come un sogno a terra.
Non temere il silenzio o la sua guerra,
ché la mia voce mai si scolora:
dimora in te, ti veglia e ti colora
con le promesse che la notte serra.
E se all’ultimo sguardo non mi trovi,
non piangere il silenzio o l’abbandono:
io sono il filo che la vita muove.
Dentro i tuoi occhi vivo e lì risuono,
mi vedi se i tuoi sogni sono nuovi,
mi senti se il tuo cuore è il mio trono.