sabato 9 novembre 2024

conservo


Conservo i giorni chiari e trasparenti,
appesi al filo tenue del pensiero,
prima che il tempo renda i passi spenti.

Sono sospesi, lievi, un sussurro vero,
come un respiro nuovo nella sera,
che accenna un canto timido e sincero.

Non li ho veduti, eppur la loro schiera
mi si accompagna come ombra fedele,
un filo d’aria in un’attesa intera.

Manie sottili, fragili, ribelli,
si fanno radici, nodi dentro il cuore,
intessono memorie sotto i cieli.

Nei libri stanno, come vene, ore
che scorrono segrete e già lontane,
ma piene di promesse e di sapore.

Seguon labbra, parole quasi umane,
seguon dimore vuote e abbandonate,
dimore di silenzi e mura vane.

E quando incontro frasi desolate,
magre di senso e povere di vita,
le sfioro come ferite accarezzate.

Son come foglie secche alla salita,
che il vento muove e non lascia cadere,
e pur nel loro vuoto sono infinite.

Mai l’avevo detto, eppur sapere
che quest’oggi racchiude il mare intero
mi prende e scioglie ogni mio tacere.

Il mare canta un canto forte e vero,
mi chiama con la voce delle onde,
mi spezza e m’abbandona nel mistero.

Onda su onda, il corpo si confonde,
diventa acqua, schiuma, vento e sale,
si perde dove l’eco non risponde.

Ed io m’infrango dentro un vuoto tale,
che tutto si dissolve e si ridesta:
mi perdo e trovo nel suo abbraccio totale.