domenica 1 dicembre 2024

monologo (appunti)

"Fin da quando ero bambino, avvertivo una forza misteriosa dentro di me, una percezione che mi accompagnava nei momenti di quiete, quando il mondo sembrava rallentare e lasciarmi spazio per ascoltare quello che avevo dentro; era come se ogni cosa intorno a me avesse un’anima, una vita silenziosa che sussurrava la sua verità, e in quei momenti percepivo un misto di bellezza e malinconia, una tristezza che non mi opprimeva, ma mi insegnava a guardare oltre la superficie delle cose, a scoprire la meraviglia nascosta nella semplicità del vivere, e così osservavo ogni dettaglio con curiosità e rispetto, come se il mondo intero fosse una storia infinita da leggere senza mai voltare pagina troppo in fretta; tutto respirava, tutto viveva, tutto meritava di essere accettato, e io, con il cuore aperto e una sensibilità che ancora non comprendevo, non potevo fare altro che accogliere questa verità, lasciandola fluire dentro di me, senza opporre resistenza; nel tempo questa sensazione non solo non è sbiadita, ma si è trasformata in una luce interiore che continua a brillare, un amore universale che mi fa sentire parte di qualcosa di immenso, come se ogni mia emozione, ogni mio pensiero fosse un filo intrecciato a quello di tutti gli esseri viventi, in un tessuto invisibile che abbraccia l’esistenza intera, e da questa consapevolezza nasce la mia gentilezza, un gesto spontaneo che non ha bisogno di sforzo o di motivazioni particolari, perché essere gentile, per me, è la conseguenza naturale della felicità che provo nel semplice fatto di esserci, di far parte di questa grande avventura che è la vita, ed è una felicità che non dipende dalle circostanze esterne, ma sgorga da una gratitudine profonda e costante, come un fiume che scorre senza mai fermarsi, alimentato dalla meraviglia che trovo nelle piccole cose, nei dettagli che spesso passano inosservati; ogni sorriso che dono, ogni parola gentile che rivolgo agli altri, è un modo per dire grazie al mondo, per restituire almeno in parte quello che la vita mi offre, perché essere vivi è di per sé un privilegio straordinario che troppo spesso diamo per scontato, e io voglio celebrare questa verità in ogni cosa che faccio, mantenendo viva quella magia che sentivo da bambino, quella capacità di guardare il mondo con occhi pieni di stupore, come se ogni giorno fosse una nuova possibilità di scoprire qualcosa di unico e prezioso, ed è così che la mia gentilezza diventa il mio linguaggio, il mio modo di comunicare con l’universo e di onorare la bellezza dell’esserci, di riconoscere il valore inestimabile di ogni respiro, di ogni attimo, di ogni incontro, perché in fondo, al di là di tutto, è questo che conta davvero: sentirsi parte di un tutto che ci accoglie, che ci sostiene, e che non smette mai di ricordarci quanto sia straordinario il semplice fatto di esistere."