giovedì 9 gennaio 2025

Il bacio tra Giacomo Leopardi e Antonio Ranieri nella miniserie Il "Poeta dell’Infinito"

Il bacio tra Giacomo Leopardi e Antonio Ranieri nella miniserie Il "Poeta dell’Infinito" è probabilmente un’invenzione narrativa, anche se trova spunti in alcune interpretazioni della loro amicizia. Storicamente, Leopardi e Ranieri avevano un rapporto molto stretto e Ranieri fu una figura fondamentale negli ultimi anni della vita del poeta, ma non ci sono prove dirette che indichino una relazione amorosa o gesti romantici tra loro.

Tuttavia, molti studiosi hanno discusso l’intensità del loro legame, tanto che alcuni hanno ipotizzato una possibile attrazione non dichiarata, specialmente da parte di Leopardi. Ranieri, dal canto suo, ha sempre descritto il loro rapporto come una profonda amicizia. La scelta di includere un bacio nella serie riflette probabilmente un tentativo di modernizzare il racconto e di sottolineare l’intimità emotiva tra i due, adattandola alla sensibilità contemporanea.

La decisione di drammatizzare il rapporto tra Leopardi e Ranieri con un gesto come il bacio è chiaramente volta a esplorare un aspetto più intimo e umano del poeta, spesso visto come una figura solitaria e sofferente. È interessante notare che Leopardi, nei suoi scritti, non parlò mai esplicitamente di desideri romantici verso Ranieri o altri uomini, ma il suo lavoro trasuda una profonda sensibilità verso i temi dell’amore, della bellezza e dell’amicizia, che spesso sfumano in ambiguità.

Antonio Ranieri, che fu anche il custode della memoria di Leopardi dopo la sua morte, si premurò di presentare la loro amicizia in termini strettamente platonici, forse per conformarsi alle convenzioni del tempo. D’altro canto, il clima culturale dell’epoca non avrebbe permesso interpretazioni più audaci del loro legame, anche se, rileggendo oggi il loro rapporto, non è difficile intravedere una forma di affetto unico, che va oltre i limiti di una semplice amicizia.

Questa scelta narrativa, per quanto lontana dalla certezza storica, si inserisce perfettamente in una tendenza contemporanea che cerca di "umanizzare" i grandi personaggi della cultura, rendendoli più accessibili al pubblico. Mostrare Leopardi in un gesto così intimo e vulnerabile come un bacio rompe con l’immagine classica del poeta rigido, tormentato solo dalle sue malattie e dalla sua filosofia pessimista, restituendoci un uomo capace di emozioni profonde e forse anche desideri inconfessati.

Un aspetto interessante di questa operazione è il potere che ha di rimettere in discussione certe letture consolidate. La complessità di Leopardi non si ferma alla sua poesia o al suo pensiero filosofico: il suo rapporto con Ranieri, così come la sua visione dell’amicizia e dell’amore, ci mostrano una figura che sfida le categorie e le etichette.

Ranieri stesso, nel suo Saggio sopra Giacomo Leopardi, tende a inquadrare il poeta come un genio incompreso e un amico affettuoso, ma la sua narrazione è spesso prudente, quasi calcolata, lasciando spazi di ambiguità che alimentano la fantasia degli autori contemporanei. Non dobbiamo dimenticare, poi, che Ranieri fu accusato da molti contemporanei di aver sfruttato la fama e la fragilità di Leopardi, un’ombra che getta ulteriori interrogativi sulla natura del loro legame.

In definitiva, se il bacio sia verità o finzione è quasi irrilevante: ciò che conta è l’effetto che ha sul pubblico di oggi. Questo gesto simbolico ci costringe a guardare Leopardi non solo come un monumento letterario, ma come un essere umano che, proprio come noi, cercava conforto, compagnia e forse anche amore nel caos della sua esistenza.