La controversia attorno alla distribuzione italiana di Queer, il più recente lavoro del regista Luca Guadagnino, non accenna a placarsi. Il film, tratto dal romanzo di William S. Burroughs, è già disponibile in altri mercati, come gli Stati Uniti, ma in Italia non ha ancora una data di uscita definitiva. Questa situazione ha generato un’ondata di critiche sui social, dove molti lamentano un trattamento inadeguato di un’opera che rappresenta non solo un evento cinematografico, ma anche un momento cruciale per la rappresentazione queer nel panorama culturale contemporaneo. La polemica riflette il delicato rapporto tra il cinema d’autore e il sistema distributivo italiano, che spesso fatica a bilanciare le esigenze di mercato con quelle artistiche.
Il percorso di Queer
Il film, ambientato nel Messico degli anni Cinquanta, racconta la storia di Lee, un uomo tormentato che attraversa un viaggio esistenziale e fisico alla ricerca di sé stesso e di un amore impossibile. Con una trama ispirata alle esperienze personali di Burroughs, Queer esplora tematiche universali come il desiderio, l’alienazione e il bisogno di appartenenza, attraverso una lente profondamente queer. Il romanzo originale, scritto negli anni Cinquanta ma pubblicato solo nel 1985 a causa delle sue tematiche considerate troppo audaci, è una pietra miliare della letteratura LGBTQ+. Guadagnino ha tradotto questa complessità in un film visivamente raffinato, che fonde introspezione psicologica e sensualità, consolidando il suo ruolo come uno dei più importanti autori cinematografici contemporanei.
La performance di Daniel Craig, che interpreta Lee, ha già suscitato grandi elogi da parte della critica internazionale. Lontano dai ruoli che l’hanno reso celebre, Craig offre un’interpretazione intensa e sfaccettata, dimostrando una straordinaria capacità di immergersi in un personaggio fragile e vulnerabile. Al suo fianco, un cast altrettanto brillante, che contribuisce a rendere Queer non solo un film di grande impatto visivo, ma anche un’esperienza profondamente emotiva.
Dopo la sua anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2024, Queer ha iniziato il suo percorso nei circuiti internazionali, uscendo negli Stati Uniti il 27 novembre dello stesso anno. La distribuzione americana, che ha incluso sia un passaggio nelle sale cinematografiche che una successiva disponibilità on demand, ha permesso al film di raggiungere un pubblico ampio e diversificato, ottenendo ottimi risultati sia di critica che di pubblico. Tuttavia, proprio questa disponibilità digitale ha sollevato preoccupazioni per il mercato italiano, dove il film non è ancora stato distribuito, lasciando spazio al rischio di pirateria e alla perdita di interesse da parte degli spettatori.
In Italia, la distribuzione di Queer è affidata a Lucky Red, una delle più importanti case di distribuzione cinematografica del paese. Inizialmente, l’uscita era prevista per il febbraio 2025, ma è stata posticipata per ragioni strategiche. Secondo Gabriele D’Andrea, direttore theatrical di Lucky Red, il ritardo non è dovuto a questioni di contenuto o censura, ma alla volontà di massimizzare l’impatto del film, collocandone l’uscita in un momento più favorevole.
La nuova data, ancora non ufficializzata, dovrebbe cadere intorno ad aprile 2025, un periodo considerato ideale per la distribuzione cinematografica grazie alle festività pasquali e ai ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Inoltre, Lucky Red sta aspettando l’annuncio delle nomination agli Oscar, previsto per il 23 gennaio 2025, che potrebbe portare ulteriore visibilità al film. Secondo D’Andrea, l’obiettivo è garantire a Queer una distribuzione di qualità, che renda giustizia al lavoro di Guadagnino e al suo cast stellare.
Tuttavia, questa scelta non è stata esente da critiche. Molti spettatori e attivisti LGBTQ+ hanno accusato Lucky Red di non dare la giusta priorità a un’opera così significativa, alimentando speculazioni su possibili pregiudizi o timori legati alla ricezione del film in un paese ancora in parte conservatore. Alcuni commentatori hanno sottolineato come il ritardo rischi di penalizzare il film, facendolo arrivare in sala quando l’interesse potrebbe essersi già affievolito.
Uno degli aspetti più preoccupanti di questa situazione è il rischio di pirateria. Con Queer già disponibile in digitale negli Stati Uniti, è probabile che copie illegali inizino a circolare anche in Italia, danneggiando sia gli incassi che l’impatto culturale del film. Lucky Red, però, rimane fiduciosa che la qualità dell’esperienza cinematografica possa prevalere, attirando comunque un pubblico desideroso di vedere il film sul grande schermo.
Per garantire il successo di Queer in Italia, Lucky Red sta pianificando una campagna di promozione su larga scala, che potrebbe includere eventi speciali e la partecipazione di Luca Guadagnino e Daniel Craig. Questa strategia mira a trasformare l’uscita del film in un evento culturale, che celebri non solo l’opera, ma anche il ruolo del cinema queer nella società contemporanea. Guadagnino, già noto per capolavori come Call Me by Your Name e Suspiria, ha sempre dimostrato un impegno nel raccontare storie complesse e universali, contribuendo a ridefinire i confini del cinema d’autore.
Il dibattito sul pubblico italiano
Nel frattempo, il pubblico italiano rimane diviso. Da un lato, ci sono coloro che accettano l’attesa, confidando che Lucky Red stia facendo la scelta giusta per garantire al film il successo che merita. Dall’altro, molti temono che il ritardo possa compromettere l’impatto di Queer, lasciando che la sua rilevanza culturale venga oscurata da un’uscita tardiva.
Questa vicenda mette in luce le sfide che ancora oggi il cinema queer deve affrontare in Italia, dove il mercato distributivo spesso fatica a riconoscere l’importanza di opere che, pur rivolgendosi a un pubblico specifico, possiedono un valore universale. Se Queer riuscirà a superare queste difficoltà e a lasciare un segno nel panorama culturale italiano, lo scopriremo nei prossimi mesi. Una cosa è certa: il dibattito attorno al film ha già dimostrato quanto sia urgente e necessario un dialogo più aperto e inclusivo sul ruolo del cinema queer nella società.