martedì 4 febbraio 2025

"Bruno Lenoir e Jean Diot: l'ultima esecuzione per sodomia nella Parigi del XVIII secolo

Nella Parigi del XVIII secolo, sotto il regno di Luigi XV, si dipana una storia tragica e significativa che ci parla di ingiustizia, repressione e cambiamento. La città, con le sue strade strette e caotiche, le botteghe artigiane, i mercati brulicanti e le carrozze nobiliari che attraversano le piazze, è il teatro di un episodio che avrebbe segnato la storia dei diritti umani e della lotta contro la discriminazione. Siamo in un’epoca in cui le luci dell’Illuminismo iniziano a diffondersi, portando con sé idee di libertà, uguaglianza e tolleranza, ma il cammino verso una società più giusta è ancora lungo e accidentato.

La Francia dell’Ancien Régime è un luogo di contraddizioni profonde: mentre a corte si celebra l’opulenza e il libertinaggio è praticato con disinvoltura dai nobili, nelle classi popolari il moralismo e la repressione sessuale vengono imposti con rigore. La Chiesa esercita un controllo capillare sulla vita privata dei cittadini, e le autorità civili collaborano con il clero per far rispettare le leggi che regolano la morale pubblica. In questo contesto, i rapporti omosessuali sono considerati un crimine gravissimo, classificati tra i cosiddetti “crimini contro natura” e puniti con pene severe.

Eppure, già all’epoca, la pena di morte per sodomia consensuale stava diventando una rarità. Se durante il Medioevo e nel Rinascimento uomini accusati di atti omosessuali venivano regolarmente giustiziati, spesso bruciati vivi nelle piazze come monito per la popolazione, nel XVIII secolo questo tipo di punizione stava cadendo in disuso. Le autorità preferivano punizioni meno visibili, come la prigionia o l’esilio, che non mettevano a repentaglio l’immagine di una monarchia che iniziava a cercare di mostrarsi più “umana” e giusta agli occhi del popolo.


Bruno Lenoir era un giovane calzolaio di vent’anni, descritto come un ragazzo discreto, che viveva e lavorava in uno dei quartieri popolari di Parigi. Come molti altri artigiani, Lenoir trascorreva le sue giornate nella sua piccola bottega, lavorando con pazienza al servizio della clientela locale. Jean Diot, invece, era un domestico quarantenne, di origine più modesta, ma ben integrato nella comunità parigina. Non si sa con esattezza come i due si conobbero, né se la loro relazione fosse frutto di un sentimento profondo o di un incontro casuale.

Quella notte del 4 gennaio 1750, Lenoir e Diot si trovavano insieme in una strada appartata del centro di Parigi, lontani dalle luci e dalle orecchie indiscrete. Forse cercavano solo un momento di intimità in una città che non offriva spazi sicuri per amori come il loro. Ma la città non dormiva mai, e nemmeno la sorveglianza morale. Una pattuglia della polizia, incaricata di mantenere l’ordine e vigilare sulla moralità pubblica, li sorprese in atteggiamenti ritenuti “inappropriati”.

I due uomini furono arrestati immediatamente e condotti in prigione. Il loro caso venne trattato con un’inaspettata durezza dalle autorità giudiziarie, che decisero di procedere con la massima severità, applicando una legge che, sebbene ancora in vigore, non veniva eseguita da decenni. L’accusa di sodomia fu sufficiente per condannarli a morte, senza possibilità di appello.

Il processo si svolse in modo rapido e silenzioso, lontano dagli occhi della popolazione. Forse le autorità speravano che un’esecuzione discreta avrebbe evitato proteste o polemiche, ma si sbagliavano. La notizia della condanna si diffuse rapidamente, suscitando sorpresa e indignazione tra molti cittadini parigini, che non comprendevano la necessità di una tale brutalità.

L’esecuzione ebbe luogo il 6 luglio 1750 in Place de Grève, la piazza simbolo delle esecuzioni pubbliche parigine. In quello stesso luogo si consumavano regolarmente punizioni spettacolari, dalle decapitazioni alle impiccagioni, spesso accompagnate da folle curiose e morbose. Tuttavia, l’idea di vedere due uomini bruciati vivi per sodomia apparve a molti come una barbarie anacronistica.

La scena fu di una crudeltà indescrivibile. Bruno Lenoir e Jean Diot furono condotti in piazza, legati a due pali e bruciati vivi sotto lo sguardo impietrito dei presenti. Le cronache dell’epoca raccontano di sguardi abbassati, di mormorii e di un profondo senso di disagio che si diffuse tra la folla. Non si trattava più di criminali pericolosi o di sovversivi: erano due uomini comuni, vittime di una società che stava lentamente cambiando ma che non era ancora pronta ad accettare le differenze.

L’esecuzione di Lenoir e Diot ebbe l’effetto opposto a quello sperato dalle autorità. Invece di rafforzare il controllo morale, contribuì a rafforzare il dibattito sull’eccessiva severità delle leggi sulla sodomia. Nei caffè e nei salotti intellettuali si discusse a lungo sull’inutilità e la crudeltà di punizioni così estreme per atti privati e consensuali.

Fu l’ultima esecuzione per sodomia consensuale in Francia. Da quel momento, le autorità si limitarono a infliggere pene minori e, nel 1791, durante la Rivoluzione francese, la sodomia fu ufficialmente decriminalizzata, rendendo la Francia il primo paese in Europa a riconoscere legalmente l’omosessualità come un fatto privato che non doveva essere punito dalla legge.


La vicenda di Bruno Lenoir e Jean Diot rimase scolpita nella memoria collettiva come simbolo di ingiustizia. Oggi, i loro nomi vengono ricordati dalla comunità LGBTQ+ francese come un monito contro la discriminazione e un tributo a coloro che hanno pagato con la vita il prezzo della libertà.

Ogni anno, durante il Pride e altre manifestazioni, la loro storia viene evocata come parte del patrimonio di lotta e resistenza della comunità queer. In un’epoca in cui i diritti LGBTQ+ sono ancora messi in discussione in molte parti del mondo, la memoria di Lenoir e Diot continua a vivere, ricordandoci quanto sia importante non abbassare mai la guardia nella difesa dei diritti e della dignità di ogni individuo.


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Per approfondire la vicenda di Bruno Lenoir e Jean Diot, nonché la storia dell'omosessualità in Francia nel XVIII secolo, ecco alcune risorse utili:

"Storia dell'omosessualità in Francia"
Questo libro offre una panoramica dettagliata sull'evoluzione della percezione e del trattamento dell'omosessualità in Francia, con riferimenti al caso di Lenoir e Diot.


"Storia dell'omosessualità in Francia"
Questo libro offre una panoramica dettagliata sull'evoluzione della percezione e del trattamento dell'omosessualità in Francia, con riferimenti al caso di Lenoir e Diot.. 


"Triangolo rosa" di Jean Le Bitoux
Anche se focalizzato principalmente sulla persecuzione degli omosessuali durante il periodo nazista, questo libro fornisce un contesto storico più ampio sulla repressione dell'omosessualità in Europa, inclusa la Francia. 


"Storia LGBT" su Wikipedia 
La pagina offre una panoramica generale sulla storia delle persone LGBT, con sezioni dedicate alla Francia e riferimenti a episodi storici rilevanti. 


"Storia dell'omosessualità in Francia" su Wikipedia
Questa voce approfondisce l'evoluzione storica dell'omosessualità in Francia, con dettagli sul contesto legale e sociale del XVIII secolo. 



"La storia dell'omosessualità nella storia moderna"
Un articolo che esplora l'evoluzione della percezione dell'omosessualità dalla Rivoluzione Francese alla fine dell'Ottocento, utile per comprendere il contesto storico.

Queste risorse offrono una base solida per approfondire la storia dell'omosessualità in Francia e comprendere meglio il contesto in cui si svolse la tragica vicenda di Bruno Lenoir e Jean Diot.