À UNE PASSANTE
La rue assourdissante autour de moi hurlait.
Longue, mince, en grand deuil, douleur majestueuse,
Une femme passa, d’une main fastueuse
Soulevant, balançant le feston et l’ourlet ;
Agile et noble, avec sa jambe de statue.
Moi, je buvais, crispé comme un extravagant,
Dans son œil, ciel livide où germe l’ouragan,
La douceur qui fascine et le plaisir qui tue.
Un éclair… puis la nuit ! — Fugitive beauté
Dont le regard m’a fait soudainement renaître,
Ne te verrai-je plus que dans l’éternité ?
Ailleurs, bien loin d’ici ! trop tard ! jamais peut-être !
Car j’ignore où tu fuis, tu ne sais où je vais,
Ô toi que j’eusse aimée, ô toi qui le savais !
___
ALLA PASSANTE
La strada assordante intorno a me urlava. Lunga, snella, in gran lutto, dolore maestoso, Una donna passò, con mano fastosa Sollevando, oscillando l’orlo e la balza;
Agile e nobile, con gamba da statua. Io bevevo, teso come un folle, Nel suo occhio, cielo livido in cui germina l’uragano, La dolcezza che affascina e il piacere che uccide.
Un lampo... poi la notte! — Bellezza fuggitiva Il cui sguardo mi ha fatto rinascere d’improvviso, Non ti rivedrò se non nell’eternità?
Altrove, lontano da qui! troppo tardi! mai forse! Poiché ignoro dove fuggi, e tu non sai dove vado, O tu che avrei amato, o tu che lo sapevi!
___
LE VAMPIRE
Toi qui, comme un coup de couteau,
Dans mon cœur plaintif es entrée ;
Toi qui, forte comme un troupeau
De démons, vins, folle et parée,
De mon esprit humilié
Faire ton lit et ton domaine ;
— Infâme à qui je suis lié
Comme le forçat à la chaîne,
Comme au jeu le joueur têtu,
Comme à la bouteille l’ivrogne,
Comme aux vermines la charogne,
— Maudite, maudite sois-tu !
J’ai prié le glaive rapide
De conquérir ma liberté,
Et j’ai dit au poison perfide
De secourir ma lâcheté.
Hélas ! le poison et le glaive
M’ont pris en dédain et m’ont dit :
« Tu n’es pas digne qu’on t’enlève
À ton esclavage maudit,
Imbécile ! — de son empire
Si nos efforts te délivraient,
Tes baisers ressusciteraient
Le cadavre de ton vampire ! »
___
IL VAMPIRO
Tu che, come un colpo di coltello, Nel mio cuore lamentevole sei entrata; Tu che, forte come una mandria Di demoni, venisti, folle e ornata,
Per fare del mio spirito umiliato Il tuo letto e il tuo dominio; — Infame a cui sono legato Come un forzato alla catena,
Come il giocatore ostinato al gioco, Come l’ubriacone alla bottiglia, Come la carcassa ai vermi, — Maledetta, maledetta sii tu!
Ho implorato la lama veloce Di conquistare la mia libertà, E ho chiesto al veleno infido Di soccorrere la mia viltà.
Ahimè! il veleno e la lama Mi hanno disdegnato e mi hanno detto: «Non sei degno che ti si tolga Dal tuo schiavitù maledetto,
Stupido! — dal suo dominio Se i nostri sforzi ti liberassero, I tuoi baci risusciterebbero Il cadavere del tuo vampiro!»
___
LA MUSIQUE
La musique souvent me prend comme une mer !
Vers ma pâle étoile,
Sous un plafond de brume ou dans un vaste éther,
Je mets à la voile ;
La poitrine en avant et les poumons gonflés
Comme de la toile,
J’escalade le dos des flots amoncelés
Que la nuit me voile ;
Je sens vibrer en moi toutes les passions
D’un vaisseau qui souffre ;
Le bon vent, la tempête et ses convulsions
Sur l’immense gouffre
Me bercent. D’autre fois, calme plat, grand miroir
De mon désespoir !
___
LA MUSICA
La musica spesso mi prende come un mare! Verso la mia pallida stella, Sotto un soffitto di nebbia o in un vasto etere, Metto le vele;
Col petto in avanti e i polmoni gonfi Come tela, Scalo il dorso dei flutti ammassati Che la notte mi vela;
Sento vibrare in me tutte le passioni Di un vascello che soffre; Il buon vento, la tempesta e le sue convulsioni
Sul vasto abisso Mi cullano. Altre volte, calma piatta, grande specchio Del mio sconforto!
___
PRIÈRE
Gloire et louage à toi, Satan, dans les hauteurs
Du Ciel, où tu régnas, et dans les profondeurs
De l’Enfer, où, vaincu, tu rêves en silence !
Fais que mon âme un jour, sous l’Arbre de Science,
Près de toi se repose, à l’heure où sur ton front
Comme un Temple nouveau ses rameaux s’épandront !
___
PREGHIERA
Gloria e lode a te, Satana, nelle altezze Del Cielo, dove regnasti, e nelle profondità Dell’Inferno, dove, vinto, sogni in silenzio! Fa’ che la mia anima un giorno, sotto l’Albero della Scienza, Accanto a te riposi, nell’ora in cui sulla tua fronte Come un Tempio nuovo i suoi rami si stenderanno!
___
CORRESPONDANCES
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles ;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.
___
CORRISPONDENZE
La Natura è un tempio dove vivi pilastri Lasciando talvolta uscire confuse parole; L’uomo vi passa attraverso foreste di simboli Che lo osservano con sguardi familiari.
Come lunghi echi che di lontano si fondono In un’oscura e profonda unità, Vasta come la notte e come la chiarità, I profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Ci sono profumi freschi come carni d’infanti, Dolci come oboi, verdi come le praterie, — E altri, corrotti, ricchi e trionfanti,
Che hanno l’espansione delle cose infinite, Come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso, Che cantano i trasporti dello spirito e dei sensi.
___
L’INVITATION AU VOYAGE
Mon enfant, ma sœur,
Songe à la douceur
D’aller là-bas vivre ensemble !
Aimer à loisir,
Aimer et mourir
Au pays qui te ressemble !
Les soleils mouillés
De ces ciels brouillés
Pour mon esprit ont les charmes
Si mystérieux
De tes traîtres yeux,
Brillant à travers leurs larmes.
Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.
Des meubles luisants,
Polis par les ans,
Décoreraient notre chambre ;
Les plus rares fleurs
Mêlant leurs odeurs
Aux vagues senteurs de l’ambre,
Les riches plafonds,
Les miroirs profonds,
La splendeur orientale,
Tout y parlerait
À l’âme en secret
Sa douce langue natale.
Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.
Vois sur ces canaux
Dormir ces vaisseaux
Dont l’humeur est vagabonde ;
C’est pour assouvir
Ton moindre désir
Qu’ils viennent du bout du monde.
— Les soleils couchants
Revêtent les champs,
Les canaux, la ville entière,
D’hyacinthe et d’or ;
Le monde s’endort
Dans une chaude lumière.
Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.
___
INVITO AL VIAGGIO
Bambina mia, sorella mia, Pensa alla dolcezza Di andare laggiù a vivere insieme! Amare a piacere, Amare e morire Nel paese che ti somiglia! I soli bagnati Di quei cieli velati Hanno per il mio spirito il fascino Così misterioso Dei tuoi occhi ingannatori, Brillanti attraverso le loro lacrime.
Là, tutto è solo ordine e bellezza, Lusso, calma e voluttà.
Mobili lucenti, Levigati dagli anni, Decorerebbero la nostra stanza; I fiori più rari Mischiando i loro profumi Ai vaghi sentori d’ambra, I ricchi soffitti, Gli specchi profondi, Lo splendore orientale, Tutto parlerebbe All’anima in segreto La sua dolce lingua natale.
Là, tutto è solo ordine e bellezza, Lusso, calma e voluttà.
Guarda su quei canali Dormire quelle navi Dal temperamento vagabondo; È per soddisfare Il minimo tuo desiderio Che giungono dall’altro capo del mondo. — I soli al tramonto Rivestono i campi, I canali, la città intera, Di giacinto e d’oro; Il mondo si addormenta In una calda luce.
Là, tutto è solo ordine e bellezza, Lusso, calma e voluttà.
___
Tradurre le poesie di Baudelaire comporta sfide di vario tipo, poiché il suo linguaggio, ricco di immagini, simboli e suoni, porta un significato profondo e stratificato che non può essere semplicemente "spostato" da una lingua all’altra senza perdere parte della sua essenza. Ecco alcune delle difficoltà incontrate e le soluzioni adottate:
1. Ritmo e musicalità
La poesia di Baudelaire è famosa per il suo ritmo ipnotico e la musicalità dei versi, un aspetto che rischia di smarrirsi nella traduzione. Per mantenere questa musicalità, ho optato per una sintassi scorrevole e ho cercato di preservare le rime o assonanze dove possibile, anche se non sempre identiche, rispettando il fluire naturale dei versi in italiano.
2. Significato simbolico
Baudelaire usa un linguaggio estremamente simbolico, come in Correspondances, dove la Natura è paragonata a un tempio, e i profumi, i colori e i suoni si rispondono come "echi". La difficoltà qui consiste nel mantenere intatto il simbolismo, che potrebbe non essere altrettanto immediato per il lettore italiano. Ho scelto di usare termini italiani che richiamassero la stessa profondità evocativa, bilanciando fedeltà e comprensibilità.
3. Ambiguità e polisemia
Molte parole baudelairiane portano significati multipli o ambigui. Ad esempio, in L’invitation au voyage, il termine volupté evoca non solo "voluttà" in senso fisico ma anche un’idea di piacere profondo e armonia interiore. Ho cercato di preservare questa complessità mantenendo espressioni che lasciassero spazio a più interpretazioni.
4. Atmosfera e tono emotivo
Baudelaire crea atmosfere molto precise e un tono emozionale che varia dalla serenità contemplativa alla cupezza disperata. In La musique, ad esempio, la navigazione metaforica tra flutti e tempeste esprime una lotta interiore. Ho lavorato per mantenere questo tono nelle scelte lessicali e ritmiche, affinché il lettore italiano percepisca l'intensità originaria.
5. Fedeltà vs. adattamento
Tradurre poesia è sempre un equilibrio tra fedeltà al testo originale e adattamento al gusto e alle aspettative culturali del lettore della lingua di arrivo. Per rispettare la complessità del linguaggio baudelairiano senza sacrificare la scorrevolezza del testo italiano, ho cercato una mediazione: ho mantenuto i termini e i concetti più fedeli possibili, ma ho adattato lievemente la struttura delle frasi per evitare rigidità o forzature.
In sintesi, tradurre Baudelaire significa cercare di portare l’intera struttura poetica, fatta di ritmo, simbolo e sentimento, dall’originale francese all’italiano senza perdere l’intensità e la suggestione che rende unici i suoi versi.
Per affrontare le difficoltà della traduzione di Baudelaire, ho adottato alcune strategie specifiche:
1. Conservare il ritmo senza forzature
Ho rielaborato i versi per adattarli al ritmo dell’italiano, senza insistere su una corrispondenza sillabica esatta. Per esempio, laddove il francese ha un ritmo più lungo e disteso, ho cercato parole che mantenessero una musicalità fluida, rinunciando alle rime esatte ma preservando una sonorità simile.
2. Scegliere termini evocativi e simbolici
Ho optato per vocaboli italiani che richiamassero le stesse immagini potenti e simboliche del francese, rimanendo fedele al senso profondo senza traduzioni letterali che avrebbero compromesso la resa poetica. In Correspondances, ad esempio, per rendere il concetto di "forêts de symboles" ho cercato di creare una sintesi che non spezzasse il flusso delle immagini ma ne restituisse la profondità.
3. Mantenere l’ambiguità linguistica
Nei versi ambigui o polisemici, ho cercato soluzioni che mantenessero questa sfumatura anche in italiano. In L’invitation au voyage, ad esempio, volupté può significare sia piacere fisico sia un senso di beatitudine interiore: per trasmettere questa ambivalenza, ho lasciato il termine "voluttà", che in italiano mantiene l’eco di entrambi i significati.
4. Ricreare l’atmosfera e il tono
Per ricreare il tono emotivo, ho dato priorità a una scelta lessicale che riflettesse l’atmosfera originale: ho scelto termini che amplificassero l’elemento evocativo, cercando di far emergere in italiano lo stesso pathos. In La musique, ad esempio, ho lavorato per far percepire il senso di vastità e movimento del mare, usando frasi che trasmettessero un senso di inquietudine e grandezza.
5. Equilibrio tra fedeltà e adattamento culturale
Ho bilanciato fedeltà all’originale e adattamento culturale, mantenendo intatta l’essenza dei concetti baudelairiani ma adattandoli all’espressione italiana. Ho evitato rigidità che avrebbero rallentato il ritmo, preferendo una scorrevolezza che permettesse di cogliere appieno le immagini senza sacrificare la comprensibilità.
Queste scelte, calibrate per ogni poesia, mi hanno permesso di affrontare i diversi livelli di difficoltà e di offrire una traduzione che conservasse l'intensità e la bellezza del testo originale.