martedì 6 maggio 2025

10 sonetti

1. Il segreto della luce

La luce nasce sui segreti destini,
nei labirinti d’ombra e di calore,
su particelle vive, e nei confini
dove i pensieri odorano d’amore.

Quando la logica si spegne, muore,
il segreto germoglia nella zolla,
cresce un richiamo muto che scolora
ogni paura in danza e in meraviglia.

Attraverso lo sguardo, il senso vola,
si fa profezia, carne, scintilla,
mentre il sangue nel sole si rivola.

E l’alba, immobile, ferma la sua briglia,
tra i desolati terreni consola
il fiato del mondo che si sfavilla.


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2. Alchimia della pioggia

Su particelle di pensiero infranto,
dove i pensieri odorano nel vento,
la pioggia scrive il suo remoto incanto,
la logica scompare in un momento.

Nella zolla un segreto nasce intanto,
cresce tra radici e il suo fermento
trasfigura l’occhio che guarda il canto
di un’alba che sospira nel silenzio.

Il sangue balza, rosso, dentro il sole,
un’esplosione antica, viva e nuova,
mentre il tempo si piega e non si duole.

Desolati terreni, l’ombra prova
a spegnere l’aurora, ma si duole:
l’eterno si rivela e il buio cova.


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3. L’alba si ferma

Sui segreti destini nasce il giorno,
tra le particelle vive di pensiero,
odorano i ricordi, il cielo intorno
si tinge d’acqua e pioggia senza impero.

Quando la logica si fa mistero,
la zolla rompe il suo silenzio eterno,
cresce il verde dove il sole fiero
brucia il sangue di un istante interno.

E l’alba, sopra terre desolate,
si ferma come un sogno senza meta,
immobile, sospesa e innaturale.

È il tempo che s’infrange, che si arretra,
la luce scrive sopra le montate
onde di vita, morte che s’aspetta.


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4. Logica dissolta

Quando muore la logica dei giorni,
resta il canto del vento tra le zolle,
l’occhio vede il segreto, si ritorni
alle origini antiche delle folle.

Il sangue balza, il sole lo trasvola,
le particelle danzano nel vuoto,
odorano di pioggia e vita sola
mentre il destino trova il suo remoto.

L’alba ferma i suoi passi e, senza voce,
desolata contempla il grande mare,
sente il mondo che nasce e poi si cuoce.

La luce avvolge tutto e fa sparire
il peso delle ombre che feroce
volevano il mistero cancellare.


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5. La zolla che svela

Nel cuore della terra un’eco sorge,
si rompe la catena del pensiero,
la logica si spezza e al cielo porge
il segreto che giace in un mistero.

Sulle particelle l’alba si posa,
ogni destino danza nel silenzio,
il sangue balza al sole come rosa
che apre i suoi petali al giorno immenso.

Ma il tempo si ferma, nulla trascorre,
desolati terreni, ombre si fondono,
l’occhio vede ciò che mai si scorre.

E la pioggia, su mondi che si nascondono,
bagna il corpo, lo scioglie, poi lo assorbe:
tutto è luce che ride tra i secondi.


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6. Il raggio del segreto

La luce si rifrange in traiettorie,
nella zolla un respiro lento cresce,
tra le particelle vive e le memorie
il pensiero si fa pioggia e si mesce.

Dove muore la logica, la storia
nasce nell’occhio, vive in trasparenza,
e il sangue al sole canta la vittoria
del tempo che si ferma nell’essenza.

Al di sopra di terre abbandonate
l’alba, ferma, contempla un mondo muto,
il mistero dissolve le ondate.

Tutto appare come un bagliore acuto,
il destino si sfalda nelle grate
di un universo vasto e sconosciuto.


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7. Sangue e sole

Quando il sangue nel sole si riversa,
una promessa vibra nell’aurora,
spezza i confini d’ombra e si riversa
su particelle vive, ora su ora.

La logica si spegne, non consola,
nel silenzio germoglia ciò che tace,
la zolla apre l’enigma della zolla,
l’occhio penetra il vero che ci piace.

Dove la pioggia odora, un canto cresce,
ogni destino ha il suo fragile raggio,
la luce è ciò che scrive e poi s’accresce.

E l’alba si ferma in un lungo viaggio,
desolata contempla ciò che mesce
sogno e realtà nel suo divino assaggio.


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8. Pioggia eterna

Odorano pensieri nella pioggia,
un’eco si propaga nel mistero,
quando la logica più non appoggia
le sue radici al suolo, al mondo intero.

Cresce il segreto dove tutto smuore,
l’occhio si fa custode del profondo,
il sangue balza al sole con ardore,
sfida il destino che governa il mondo.

L’alba si arresta sopra i terreni vuoti,
desolata nel suo eterno sguardo,
sospende il tempo ai limiti remoti.

E noi viviamo l’attimo più tardo,
sul filo della luce e nei suoi voti,
tra ciò che è saldo e ciò che resta vago.


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9. L’occhio della terra

Attraverso l’occhio un fiore sboccia,
vede la zolla che si apre al segno,
dove i pensieri odorano di pioggia
c’è il mistero di un canto e di un disegno.

Quando la logica si spegne, nasce
il ritmo della terra e del destino,
il sangue che balzando si fa brace
abbraccia il sole e si fa suo divino.

L’alba si ferma, fiera e luminosa,
desolati terreni accolgono il vero,
la luce svela il mondo, lo riposa.

Il pensiero si dissolve nel mistero,
e ogni forma ritorna luminosa
nel ciclo eterno del tempo sincero.


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10. La quiete dei destini

Sui segreti destini tutto tace,
ma cresce il senso nelle sue radici,
la luce scorre e il sole si compiace
di ciò che vive in vene così arditi.

Dove muore la logica si scopre
l’eco della natura senza fine,
nella zolla il mistero rompe il cuore,
cresce l’alba sui mondi clandestini.

Il sangue balza, rovente e infinito,
si unisce al sole che regna sovrano,
il tempo si spegne, il tutto è compito.

Sui desolati terreni lontano,
l’alba si ferma, il cielo si fa rito,
e noi contempliamo ciò che è sovrumano.