sabato 3 maggio 2025

E.G. Marshall in "Creepshow" (1982): un incubo di paranoia, orrore e disgusto


Nel panorama del cinema horror degli anni ’80, pochi film hanno saputo coniugare in maniera così efficace il terrore viscerale, l’ironia macabra e la critica sociale come Creepshow (1982), diretto da George A. Romero su sceneggiatura originale di Stephen King. Questo film antologico, un omaggio dichiarato ai fumetti horror della EC Comics, trasporta sullo schermo le atmosfere grottesche e i finali beffardi tipici di quelle storie, con un’estetica che riprende direttamente il linguaggio visivo delle pagine disegnate: colori accesi, inquadrature espressioniste e un sapiente utilizzo delle luci e delle ombre.

Tra i cinque segmenti che compongono la pellicola, uno dei più inquietanti e memorabili è senza dubbio "They're Creeping Up on You", un vero e proprio esercizio di stile nel genere horror claustrofobico e psicologico. Questo episodio si distingue per la sua ambientazione minimalista, la tensione crescente e la performance magistrale di E.G. Marshall, che regala un'interpretazione intensa e disturbante nel ruolo di Upson Pratt, un ricco industriale misantropo e paranoico che si ritrova a combattere contro un'infestazione di scarafaggi nella sua sterile e ipertecnologica dimora.

L’episodio è un autentico crescendo di angoscia e disgusto, che culmina in una delle scene più raccapriccianti della storia del cinema horror. Ma per comprenderne a pieno il valore, occorre analizzarne le componenti una per una: dal personaggio di Pratt alla messa in scena, dal simbolismo degli scarafaggi alla costruzione della tensione.


Upson Pratt: il capitalismo nella sua forma più estrema

Upson Pratt è molto più di un semplice "cattivo" da film horror. È la rappresentazione archetipica dell’uomo di potere completamente disconnesso dalla realtà, che vive in un microcosmo artificiale creato su misura per lui. Un uomo che odia l’umanità, che vede i suoi simili come esseri inferiori e fastidiosi, proprio come gli scarafaggi che finiranno per distruggerlo.

Fin dalla sua introduzione, Pratt emerge come una figura glaciale, disumana, priva di qualsiasi empatia. Il suo attico ultramoderno è una fortezza asettica e tecnologicamente avanzata, un luogo che riflette il suo distacco dal mondo esterno. Tutto è bianco, sterile, privo di qualsiasi elemento di calore umano.

La sua misantropia si manifesta apertamente nel modo in cui interagisce con gli altri: non ha amici, non ha famiglia, non ha nessuno a cui importi di lui. Il suo unico contatto con il mondo esterno avviene attraverso i telefoni e i monitor, strumenti che usa per impartire ordini e, soprattutto, per umiliare chiunque abbia la sfortuna di lavorare per lui.

Quando gli viene comunicata la morte di un uomo d’affari a causa delle sue speculazioni spietate, la sua reazione è un misto di sarcasmo e indifferenza. Per lui, la morte di qualcun altro è solo un dettaglio, un effetto collaterale del capitalismo.

Ma proprio nel momento in cui si compiace della sua presunta onnipotenza, la minaccia inizia a manifestarsi.


L'invasione: un incubo inarrestabile

Tutto comincia con un solo scarafaggio. Un piccolo essere insignificante che, in una casa "normale", passerebbe quasi inosservato. Ma per un uomo come Pratt, ossessionato dalla pulizia e dal controllo assoluto, quell’insetto è un affronto, un’intrusione intollerabile nel suo mondo perfetto.

Con un misto di disgusto e rabbia, lo schiaccia senza esitazione. Ma quello è solo l’inizio.

Ben presto, ne appare un altro. Poi un altro ancora. Gli scarafaggi iniziano a comparire da ogni angolo, come se la casa stessa li stesse partorendo. E più Pratt cerca di eliminarli, più sembrano moltiplicarsi.

All’inizio, crede ancora di poter gestire la situazione. Chiama istericamente l’amministratore del palazzo, minaccia di licenziare e denunciare chiunque non risolva immediatamente il problema.

Ma la situazione peggiora. Gli scarafaggi si insinuano nei suoi cibi, nei suoi elettrodomestici, nei suoi strumenti di comunicazione.

Poi, il colpo di grazia: un improvviso blackout lo lascia completamente al buio.

E nel buio, il vero orrore si scatena.


Il culmine del terrore: un finale insostenibile

Pratt, ormai nel panico, sente il rumore di migliaia di piccole zampe che strisciano sulle superfici, avverte il contatto gelido degli insetti che gli camminano addosso, che gli si infilano nei vestiti, nelle orecchie, nella bocca.

Urla, si dimena, cerca di respingerli con le mani, ma è inutile. Gli scarafaggi sono ovunque.

Quando la luce ritorna, la stanza sembra stranamente silenziosa. Pratt è disteso sul letto, apparentemente morto di paura.

Poi, improvvisamente, il suo corpo inizia a tremare.

E d’un tratto, si squarcia.

Dall’interno della sua pelle, una marea di scarafaggi fuoriesce come un’onda nera e ripugnante.

Lo hanno divorato dall’interno.

Upson Pratt, il magnate che vedeva gli altri come insetti, è diventato lui stesso il loro involucro, il loro nido.


Il significato profondo: l'orrore della solitudine e del controllo che crolla

"They're Creeping Up on You" non è solo un segmento horror visivamente scioccante. È una potente metafora della paranoia, del potere e della vendetta della natura contro l’uomo che crede di poterla dominare.

Gli scarafaggi rappresentano molte cose:

  • Il disordine che si insinua nel mondo ordinato di Pratt.
  • La sua paura del caos e della contaminazione.
  • Il suo senso di colpa, che lo perseguita sotto forma di un’orda inarrestabile.

Alla fine, ciò che distrugge Pratt non sono solo gli scarafaggi, ma la sua stessa ossessione per il controllo e la sua incapacità di accettare il disordine del mondo.


E.G. Marshall: una performance indimenticabile

E.G. Marshall è semplicemente perfetto nel ruolo di Upson Pratt. Con la sua recitazione misurata e poi isterica, riesce a rendere il personaggio indimenticabile. Da algido e sprezzante, si trasforma in una creatura terrorizzata e vulnerabile, fino alla sua fine grottesca.

Marshall regala una delle migliori interpretazioni della sua carriera e contribuisce a rendere questo episodio uno dei più iconici di Creepshow.


Il terrore che non si spegne mai

"They're Creeping Up on You" è un capolavoro di tensione, disgusto e ironia macabra. Un uomo che si crede intoccabile viene divorato dal terrore che ha sempre temuto.

E quando spegni la luce… gli scarafaggi sono ancora lì.