domenica 17 agosto 2025

È morto Terence Stamp, l'icona della Swinging London che conquistò Hollywood


Si è spento all'età di 87 anni Terence Stamp, uno degli attori più iconici e versatili del cinema britannico e internazionale. La sua famiglia ha confermato la notizia nella giornata di domenica, lasciando il mondo dello spettacolo in lutto per la perdita di un interprete che ha saputo attraversare generazioni e generi cinematografici con eleganza e carisma ineguagliabili.

Nato a Stepney, nell'East End di Londra, il 22 luglio 1938, Terence Henry Stamp incarnò come pochi altri lo spirito ribelle e seducente della Swinging London degli anni Sessanta. La sua bellezza androgina e il suo fascino magnetico lo resero rapidamente una delle figure più riconoscibili del cinema britannico emergente, guadagnandosi un posto nella lista dei "100 Sexiest Film Stars" di tutti i tempi stilata da Empire nel 1995.

Il debutto cinematografico arrivò nel 1962 con "Billy Budd" di Peter Ustinov, interpretazione che gli valse immediatamente una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista e il Premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Era il primo segnale di un talento destinato a lasciare il segno nella storia del cinema.

Stamp divenne rapidamente uno dei volti più rappresentativi del nuovo cinema britannico, collaborando con registi visionari come Ken Loach in "Poor Cow" (1967) e soprattutto con Pier Paolo Pasolini in "Teorema" (1968). In quest'ultimo capolavoro, Stamp interpretò il misterioso Ospite che sconvolge una famiglia borghese milanese, creando una delle performance più enigmatiche e potenti della sua carriera. La sua presenza fisica ed erotica, perfettamente calibrata da Pasolini, divenne emblematica del cinema d'autore europeo degli anni Sessanta, confermando la sua capacità di lavorare con i maestri del cinema mondiale.

Gli anni Settanta videro Stamp esplorare registri diversi, dalla commedia al thriller, dimostrando una versatilità che pochi dei suoi contemporanei possedevano. Ma fu negli anni Ottanta che raggiunse la consacrazione presso il grande pubblico mondiale interpretando il Generale Zod in "Superman II" (1980), creando uno dei villain più memorabili della storia dei cinecomic con la sua celebre frase "Inginocchiatevi davanti a Zod!".

La maturità artistica degli anni Novanta e Duemila confermò il suo status di attore di razza. Indimenticabile la sua interpretazione in "Priscilla - La regina del deserto" (1994), dove dimostrò ancora una volta la sua capacità di reinventarsi, questa volta nei panni di una drag queen in viaggio attraverso l'Australia. Il film divenne un cult e Stamp conquistò una nuova generazione di spettatori.

Steven Soderbergh lo volle protagonista in "The Limey" (1999), sfruttando la sua presenza carismatica per costruire un thriller raffinato che giocava con la sua immagine di icona degli anni Sessanta. Negli ultimi anni aveva continuato a lavorare con regolarità, apparendo in produzioni come "Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali" di Tim Burton (2016) e nella serie HBO "His Dark Materials".

Oltre alla carriera cinematografica, Stamp si era distinto anche come scrittore, pubblicando diverse autobiografie che rivelavano un uomo colto e riflessivo, capace di analizzare con lucidità la propria esperienza artistica e umana.

La sua vita privata, vissuta sempre con discrezione ma senza nascondere le proprie passioni, era stata caratterizzata da relazioni importanti con alcune delle donne più affascinanti del suo tempo, dalla modella Jean Shrimpton all'attrice Brigitte Bardot.

Terence Stamp lascia un'eredità artistica straordinaria, fatta di oltre sessant'anni di cinema e più di cento film. La sua capacità di passare dal cinema d'autore ai blockbuster, mantenendo sempre intatta la propria personalità artistica, lo rende un esempio unico nel panorama cinematografico internazionale.

Come dichiarato dalla famiglia, "lascia dietro di sé un corpo di lavoro straordinario, sia come attore che come scrittore, che continuerà a toccare e ispirare le persone negli anni a venire". Un'eredità che sopravvivrà al tempo, proprio come i suoi personaggi più memorabili, eternamente impressi nella memoria collettiva del cinema.