And the Hippos Were Boiled in Their Tanks non è solo un romanzo, ma una testimonianza cruda e rivelatrice dell’inizio di una rivoluzione culturale. È il documento di una giovinezza inquieta, un racconto che si dipana tra le ombre di un crimine reale e le luci fioche di una New York notturna e decadente, appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Scritto nel 1945, quando Jack Kerouac e William S. Burroughs non erano ancora noti come figure centrali della Beat Generation, questo romanzo a quattro mani riflette le ansie, le ossessioni e l’alienazione di due giovani intellettuali che stavano cercando di dare voce a un mondo interiore turbolento, mentre la società americana procedeva verso una modernità che molti di loro trovavano soffocante.
La genesi di questo libro affonda le radici in un evento tragico e reale: l’omicidio di David Kammerer, un uomo più anziano che, ossessionato da Lucien Carr, lo seguiva e lo tormentava. La notte del 14 agosto 1944, Carr accoltellò Kammerer durante una colluttazione e gettò il corpo nel fiume Hudson. L’omicidio divenne un punto di svolta non solo per Carr, ma per l’intero circolo di giovani artisti e scrittori che ruotavano attorno a lui, tra cui Kerouac, Burroughs e Allen Ginsberg. Questo delitto, avvenuto in un contesto di relazioni ambigue e passioni represse, divenne un simbolo di ribellione e della complessità emotiva di quella generazione. Attraverso questo libro, Kerouac e Burroughs non solo raccontano una storia di violenza e alienazione, ma anche un momento cruciale della loro stessa formazione come scrittori e uomini.
Due voci, due stili: L’esperimento narrativo
And the Hippos Were Boiled in Their Tanks è strutturato in capitoli alternati, una scelta che riflette la personalità e lo stile divergente dei due autori. Burroughs, con il suo stile distaccato e analitico, narra la vicenda dal punto di vista di Will Dennison, mentre Kerouac, più lirico e impulsivo, interpreta Mike Ryko. Questa alternanza crea un dialogo tra due prospettive opposte, quasi come se i due autori osservassero la stessa scena da angolazioni differenti. La prosa di Burroughs è asciutta, precisa, a tratti quasi clinica, mentre quella di Kerouac è più fluida, emozionale, ricca di immagini e descrizioni vivide.
L’idea di scrivere un romanzo a due mani nacque poco dopo l’omicidio di Kammerer. I due autori, testimoni indiretti della vicenda, decisero di rielaborarla in forma letteraria, utilizzando i loro alter ego per esplorare i sentimenti di colpa, paura e complicità che li accompagnarono nei giorni successivi al delitto. La scrittura divenne uno strumento di catarsi, un modo per esorcizzare il peso dell’accaduto e, forse, per cercare di comprenderlo.
Burroughs e Kerouac non si limitarono a raccontare i fatti in modo cronachistico. Attraverso i loro personaggi, scavarono nella psiche dei protagonisti, mettendo in scena una storia di relazioni tossiche, ossessioni distruttive e desideri repressi. Kammerer, nel romanzo, viene trasformato in un personaggio fittizio, ma il suo fantasma aleggia su ogni pagina, come una presenza invisibile che tormenta non solo Carr, ma anche i suoi amici e conoscenti.
Un crimine che sconvolse la Beat Generation
L’omicidio di David Kammerer rappresenta uno degli eventi fondanti della Beat Generation, non solo per il suo impatto diretto sui protagonisti, ma anche per le implicazioni simboliche che portava con sé. Kammerer era una figura emblematica: un uomo più anziano, intellettuale e omosessuale, che si muoveva ai margini della società. La sua ossessione per Carr rifletteva le tensioni e le contraddizioni di un’epoca in cui l’omosessualità era ancora un tabù, un segreto da nascondere o, peggio, da reprimere con la violenza.
Lucien Carr, con il suo carisma e la sua bellezza, incarnava il giovane ribelle, l’oggetto del desiderio che rifiutava di conformarsi alle regole del gioco. La sua relazione con Kammerer, ambigua e tormentata, esplose in un atto di violenza che scosse l’intero circolo di amici e conoscenti. Carr accoltellò Kammerer in un impeto di rabbia e disperazione, ma l’omicidio venne interpretato da molti come un atto di autodifesa contro un predatore ossessivo.
Carr non confessò immediatamente il crimine. Nei giorni successivi, si confidò prima con Burroughs e poi con Kerouac, entrambi complici silenziosi del segreto. Quando Carr decise infine di consegnarsi alle autorità, i due scrittori furono arrestati con l’accusa di complicità. Kerouac trascorse alcune settimane in prigione, mentre Burroughs fu liberato grazie all’influenza della sua famiglia.
Il titolo: Tra realtà e leggenda
Il titolo And the Hippos Were Boiled in Their Tanks sembra surreale, ma racchiude un’ironia macabra che riflette lo spirito del libro. Secondo Burroughs, l’ispirazione venne da un notiziario radiofonico che riportava un incendio in un circo, durante il quale diversi animali, tra cui degli ippopotami, persero la vita. Kerouac, invece, sostenne che l’incendio si fosse verificato allo zoo di Londra. Questa discrepanza nella memoria dei due autori aggiunge un ulteriore strato di mistero al titolo, che diventa così un simbolo dell’assurdità e del caos che caratterizzano l’intero romanzo.
Una lunga sttesa: Dal manoscritto al libro pubblicato
Nonostante l’interesse iniziale, il romanzo rimase inedito per decenni. Burroughs e Kerouac tentarono più volte di pubblicarlo, ma l’opera venne rifiutata da diversi editori, giudicata troppo grezza e priva di un valore letterario sufficiente. Lo stesso Burroughs, in seguito, liquidò il libro come un’opera minore, definendolo “non abbastanza sensazionale”.
Nel 1976, alcuni estratti del romanzo furono pubblicati dalla New York Magazine, provocando una controversia legale tra Burroughs e gli editori. Il libro rimase inedito fino alla morte di Lucien Carr, avvenuta nel 2005. Solo allora, nel 2008, Penguin pubblicò finalmente il manoscritto completo, seguito da un’edizione italiana per Adelphi.
Accoglienza critica ed eredità
La critica accolse il romanzo con reazioni contrastanti. Alcuni lo giudicarono “piatto e ripetitivo”, mentre altri ne riconobbero il valore storico e documentaristico. The Guardian sottolineò come l’opera rappresentasse una finestra sulle prime esperienze letterarie dei due autori, mentre The New York Times ne criticò la mancanza di coesione narrativa.
Oggi, And the Hippos Were Boiled in Their Tanks è considerato un testo di culto, un’opera che, pur con i suoi difetti, offre uno sguardo privilegiato sulla nascita della Beat Generation e sulla turbolenta giovinezza di due dei più grandi scrittori americani del Novecento.