venerdì 28 febbraio 2025

Felice Casorati a Palazzo Reale: la grande retrospettiva milanese

Fino al 29 giugno 2025, Palazzo Reale di Milano dedica una grande mostra a Felice Casorati (1883-1963), maestro indiscusso del Novecento italiano, con un percorso espositivo che ripercorre la sua intera carriera artistica, dagli esordi simbolisti fino agli ultimi anni di ricerca espressiva.

Curata da Fernando Mazzocca ed Elena Pontiggia, l’esposizione offre una panoramica ampia e articolata dell’opera casoratiana, mettendo in dialogo oltre 100 lavori, tra dipinti, disegni, incisioni e bozzetti scenografici, con documenti d’epoca, lettere e fotografie che ne contestualizzano la vicenda artistica e umana.

L’iniziativa si inserisce nel più vasto progetto espositivo che Palazzo Reale dedica ai grandi artisti del XX secolo e rappresenta la più completa retrospettiva su Casorati degli ultimi decenni, arricchita da prestiti eccezionali provenienti dai più importanti musei e collezioni private, tra cui la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM), il Mart di Rovereto, il Museo Revoltella di Trieste, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e il Museo del Novecento di Milano.

L’obiettivo della mostra è quello di restituire l’ampiezza e la complessità della ricerca pittorica di Casorati, un artista che ha saputo reinventare il linguaggio figurativo con una profondità analitica e una sensibilità estetica inconfondibili, capaci di coniugare rigore plastico e dimensione onirica.


Un viaggio nell’universo casoratiano: il percorso espositivo

Il percorso della mostra si articola in quattordici sale e segue un criterio cronologico e tematico, che permette di esplorare le varie fasi della produzione casoratiana. Ogni sezione è arricchita da documenti d’archivio, lettere, fotografie d’epoca e materiali di studio che gettano nuova luce sulla sua poetica e sulle sue influenze artistiche.

L’allestimento è concepito in modo da offrire al visitatore un’esperienza immersiva, ricreando le atmosfere rarefatte e silenziose tipiche dei suoi dipinti, attraverso un uso sapiente dell’illuminazione e della disposizione spaziale delle opere.


Gli esordi tra Simbolismo e Secessione viennese (1903-1913)

Felice Casorati nasce nel 1883 a Novara, ma trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra Verona e Padova, ambienti che influenzano la sua formazione artistica. Inizialmente, si dedica agli studi di giurisprudenza all’Università di Padova, ma presto si rende conto che la sua vera vocazione è la pittura.

I suoi primi lavori risentono della fascinazione per il Simbolismo e la Secessione viennese, con un’attenzione particolare ai temi della femminilità enigmatica, della natura trasfigurata e della decorazione raffinata. Casorati guarda con interesse a Gustav Klimt, assimilando la sua estetica dorata e la stilizzazione delle figure.

Opere come "Le signorine" (1912) rivelano un gusto per la composizione geometrica e la bidimensionalità delle superfici, anticipando già alcuni aspetti del suo stile maturo.


L’incontro con la Metafisica e il Realismo Magico (1919-1925)

Dopo la Prima guerra mondiale, Casorati abbandona l’estetica simbolista per avvicinarsi a una visione razionale e solenne della realtà, influenzata dalla Metafisica di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà.

Le sue opere di questo periodo sono caratterizzate da atmosfere sospese, spazi architettonici semivuoti, figure enigmatiche e un forte senso di staticità. Un esempio emblematico è "Silvana Cenni" (1922), in cui la figura femminile, monumentale e ieratica, si staglia su un fondo di architetture severe, trasmettendo un senso di immobilità e mistero.

Questo periodo coincide con l’adesione al Realismo magico, una corrente che combina la precisione realistica con un sottile senso di straniamento. Casorati è considerato uno dei massimi esponenti italiani di questo movimento, insieme a Antonio Donghi, Cagnaccio di San Pietro e Achille Funi.


L'adesione al movimento Novecento e la maturità artistica (1925-1940)

Negli anni Venti, Casorati prende parte alle esposizioni del "Novecento Italiano", movimento promosso da Margherita Sarfatti che esaltava un ritorno all’ordine e alla solidità della forma.

Sebbene vicino al gruppo, Casorati mantiene una posizione indipendente, evitando la retorica celebrativa tipica di altri artisti del movimento. Nei suoi dipinti, la ricerca dell’equilibrio compositivo si unisce a una tensione poetica, visibile in opere come "Nudo sdraiato" (1930) e "Concerto" (1924).

Parallelamente, la sua pittura si arricchisce di influenze internazionali, tra cui la Neue Sachlichkeit tedesca e il Purismo francese.


Casorati scenografo e illustratore: il rapporto con il teatro

Un aspetto meno noto della sua carriera è l’attività di scenografo e costumista teatrale, che lo vede impegnato nella creazione di scenografie per importanti teatri italiani, tra cui il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro alla Scala di Milano e l’Opera di Roma.

Le sue scenografie si distinguono per una costruzione rigorosa dello spazio e un uso sapiente della prospettiva, elementi che derivano direttamente dalla sua pittura. In mostra, diversi bozzetti originali testimoniano il suo contributo al mondo teatrale.


Gli ultimi anni e l’eredità artistica (1940-1963)

Negli anni Quaranta e Cinquanta, la sua pittura si fa più luminosa e fluida, con un maggiore interesse per il colore e la gestualità. Opere come "Figure su fondo rosso" (1952) rivelano una libertà espressiva nuova, che anticipa la sensibilità della pittura informale.

Casorati muore nel 1963, lasciando un’impronta indelebile nell’arte italiana. La sua influenza si estende a generazioni successive di artisti, tra cui Carlo Levi, Fausto Pirandello e Renzo Vespignani, che ne riprendono l’attenzione alla struttura spaziale e alla rappresentazione metafisica della figura umana.


Informazioni pratiche sulla mostra

  • Sede: Palazzo Reale, Milano
  • Date: 15 febbraio - 29 giugno 2025
  • Orari:
    • Martedì-Domenica: 10:00 - 19:30
    • Giovedì: 10:00 - 22:30
    • Lunedì: chiuso
  • Biglietti: €14 intero, €10 ridotto

Questa mostra rappresenta un’occasione unica per riscoprire un artista che ha saputo fondere rigore classico e modernità, creando un universo visivo in cui realtà e sogno si intrecciano con straordinaria eleganza.