venerdì 21 febbraio 2025

Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione

Gianni Sassi è una delle figure più significative e affascinanti della cultura italiana del Novecento. La sua vita e la sua carriera sono state un viaggio straordinario che ha attraversato molteplici territori dell'arte, del design, della poesia e della critica sociale, unendo in modo visionario e innovativo diverse discipline che tradizionalmente sembrano distanti tra loro. La sua opera, che non si è mai limitata ai confini rigidi delle singole categorie artistiche, è stata, fin dai suoi primi passi nel mondo dell'arte, un continuo superamento dei confini imposti dalla tradizione. Gianni Sassi ha vissuto e lavorato a Milano, la città che ha rappresentato per lui un luogo privilegiato di espressione e di incontro, dove ha potuto sviluppare la sua concezione dell'arte come uno strumento di cambiamento sociale, di trasformazione culturale e di critica politica. Milano, culla di movimenti d'avanguardia e punto di riferimento per il design e la cultura contemporanea, è stata la cornice ideale in cui il lavoro di Sassi ha preso vita, influenzando profondamente non solo il panorama artistico italiano, ma anche quello internazionale.

Sassi è stato uno degli ideatori e protagonisti del movimento "Milano Poesia", un movimento che ha radicalmente trasformato il panorama culturale italiano, proponendo un approccio alla poesia che rompeva con la tradizione, mescolando la parola con l'immagine e il design, e facendo della poesia non più un atto esclusivo e intellettualistico, ma una forma di comunicazione accessibile a tutti. Questa innovazione, che ha trovato uno dei suoi principali strumenti nel manifesto, non ha avuto solo una forte connotazione estetica, ma anche una dimensione politica e sociale. Sassi, con il suo spirito ribelle e provocatorio, ha saputo trasformare la poesia in un linguaggio visivo che non solo sfidava le convenzioni artistiche del suo tempo, ma cercava anche di rompere le barriere tra l'arte e la vita quotidiana, tra il mondo dell’alta cultura e quello delle persone comuni. L’obiettivo di "Milano Poesia" non era solo quello di innovare nella forma poetica, ma di rendere la poesia un mezzo attraverso cui le masse potessero prendere coscienza della realtà che li circondava, un’arte che parlava del presente e si faceva portatrice di un cambiamento concreto.

Il percorso artistico di Gianni Sassi è segnato dalla continua ricerca di un linguaggio universale che potesse unire estetica e critica, arte e vita, pensiero e azione. Il suo approccio al design, alla grafica e alla poesia è stato sempre contraddistinto da un forte desiderio di innovare, di rompere con le tradizioni e di esplorare nuove forme di espressione visiva e verbale. Sassi ha avuto il coraggio di portare la poesia nei luoghi più impensati, dai manifesti pubblicitari alle copertine dei libri, dalle gallerie d’arte agli spazi pubblici. In un’epoca in cui la cultura sembrava essere riservata a pochi, a un’élite di intellettuali e artisti, Sassi ha fatto dell’arte un mezzo di comunicazione universale, un linguaggio comprensibile e fruibile da tutti, capace di toccare le persone nella loro quotidianità. La sua concezione dell'arte come strumento di critica e di liberazione, come mezzo per scuotere le coscienze e per intervenire direttamente sui temi sociali e politici, lo ha reso uno degli artisti più originali e influenti del suo tempo.

La mostra "Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione", all'ADI Design Museum di Milano, è un’occasione unica per esplorare l'opera di un artista che ha saputo coniugare la gioia della creazione con la forza della rivoluzione. La scelta di allestire la mostra in un luogo iconico come l'ADI Design Museum, punto di riferimento per il design contemporaneo, è perfetta per celebrare un artista che ha saputo fare del design un’arte capace di parlare al cuore delle persone, di smuovere la coscienza collettiva e di sfidare le convenzioni. Curata da Aldo Colonetti, una delle voci più autorevoli del design e della cultura visiva, la mostra presenta una panoramica completa e approfondita del lavoro di Gianni Sassi, che spazia dai suoi celeberrimi manifesti alla sua produzione editoriale, fino alle opere di design e alle performance artistiche che hanno caratterizzato la sua carriera. L'esposizione, che si sviluppa in diverse sezioni tematiche, non solo illustra l'evoluzione del pensiero e dell’estetica di Sassi, ma restituisce anche una visione di un'epoca di grande fermento culturale, politico e sociale.

Il percorso espositivo si apre con una sezione dedicata ai manifesti, che sono senza dubbio alcune delle opere più iconiche e rappresentative di Gianni Sassi. Questi manifesti, creati per eventi, mostre, campagne pubblicitarie e azioni politiche, sono esempi straordinari di come l’arte possa diventare uno strumento di comunicazione potente e universale. Ogni manifesto di Sassi è un'opera che va oltre la semplice pubblicità: è una dichiarazione politica, un messaggio di cambiamento e di speranza, un invito a riflettere sulle ingiustizie sociali e politiche. In un'epoca in cui la pubblicità era una macchina potente al servizio del consumismo e della conformità, Sassi ha saputo usarla per veicolare idee radicali e per sfidare lo status quo. I suoi manifesti sono diventati simboli di una rivoluzione culturale che ha cercato di liberare l'arte e la poesia dalle gabbie imposte dalla tradizione e di farle diventare strumento di intervento diretto nella società.

Accanto ai manifesti, la mostra espone una serie di libri, riviste e pubblicazioni che sono stati fondamentali nella carriera di Sassi, tra cui la celebre rivista Milano Poesia. La rivista è stata uno dei veicoli principali attraverso cui Gianni Sassi e i suoi compagni di avventura hanno cercato di portare la poesia fuori dalle aule universitarie e dai salotti intellettuali, facendola diventare un mezzo di comunicazione diretta, che parlava al cuore delle persone. Milano Poesia è stata un laboratorio creativo, in cui poesia, grafica e design si sono fusi in un linguaggio nuovo e rivoluzionario. Sassi e gli altri membri del movimento non cercavano solo di scrivere versi, ma di creare un'arte che fosse un’azione, un’opera che provocasse e interrogasse, che facesse riflettere sulla realtà del presente e aprisse nuove prospettive per il futuro.

Un altro aspetto fondamentale della mostra è il contributo di Sassi al mondo del design e della curatela. Come designer, Sassi ha progettato oggetti, libri, copertine, e perfino spazi espositivi che erano più che semplici prodotti estetici: erano atti di pensiero, ideati per stimolare una riflessione critica sul mondo che ci circonda. Il suo lavoro come curatore di mostre e come organizzatore di eventi culturali è stato altrettanto importante, poiché ha creato occasioni di incontro e di scambio tra artisti, poeti, e designer, che hanno contribuito a dare forma a un nuovo tipo di cultura, aperta e inclusiva. Le sue mostre non erano mai solo delle esposizioni statiche, ma veri e propri eventi in cui l’arte diventava un’esperienza totale, un’occasione per mettere in discussione il nostro modo di pensare e di vivere.

La mostra "Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione" è anche un’occasione per riflettere su quanto il suo lavoro e la sua visione siano ancora oggi attuali. In un mondo in cui il consumismo sembra aver preso il sopravvento, dove l'arte spesso si rinchiude in spazi elitari e dove la poesia sembra aver perso il suo ruolo di critica sociale, l'opera di Sassi ci ricorda che l'arte deve continuare a sfidare, a scuotere le coscienze, a essere un atto di resistenza. La sua visione, che univa la gioia della creazione con la forza della critica sociale, è ancora oggi un faro che illumina la strada di chi crede che l'arte possa cambiare il mondo. La mostra, che sarà aperta fino al 22 marzo 2025, invita il pubblico a riflettere sulla potenza di un’arte che non si accontenta di decorare il mondo, ma che vuole trasformarlo, a interrogarsi sulla possibilità di un cambiamento e su come l’arte possa diventare uno strumento per costruire un futuro migliore.