"Il garofano verde" (The Green Carnation), scritto da Robert Smythe Hichens e pubblicato nel 1894, è un romanzo satirico che si inserisce nel contesto dell’estetismo decadente dell’Inghilterra vittoriana di fine Ottocento. L’opera si distingue per la sua capacità di ritrarre con arguzia e sottile ironia il mondo intellettuale e aristocratico dell’epoca, restituendo un affresco vivido di una società che faceva della bellezza, dell’artificio e del dialogo brillante i propri valori fondanti.
Al centro della narrazione si trova Esmé Amarinth, un personaggio che incarna perfettamente il dandy estetizzante, capace di sedurre il proprio pubblico con un’intelligenza affilata e uno stile di vita dominato dall’amore per il lusso e la raffinatezza. Esmé Amarinth non è solo un uomo dotato di una dialettica irresistibile, ma rappresenta anche un ideale di eleganza che rifugge ogni banalità, trasformando ogni aspetto della sua esistenza in un’opera d’arte. Il suo atteggiamento distaccato, la sua capacità di giocare con le parole e la sua spiccata sensibilità per il bello lo rendono una figura magnetica per chiunque entri in contatto con lui.
Il giovane Lord Reginald Hastings diventa il suo più fervente ammiratore. Appartenente all’alta società londinese, Hastings si lascia affascinare dallo stile di vita di Amarinth, trovandovi un’alternativa alla rigidità e al conformismo della società vittoriana. L’influenza che Esmé esercita su di lui è profonda, permeando ogni aspetto della sua esistenza e portandolo a interiorizzare l’ideale estetizzante che il dandy rappresenta. Insieme, i due si muovono tra salotti esclusivi e conversazioni brillanti, immergendosi in un universo in cui l’arte diviene il fulcro di ogni esperienza.
All’interno della società londinese che Hichens descrive, l’estetismo non si manifesta solo attraverso gli abiti ricercati e l’attenzione per il dettaglio, ma diventa un vero e proprio codice esistenziale. Il simbolo che racchiude questa filosofia è il garofano verde, fiore portato all’occhiello dai seguaci dell’estetismo come segno distintivo della propria appartenenza a un’élite intellettuale e culturale. Questo fiore, divenuto celebre grazie a Oscar Wilde, non è solo un vezzo ornamentale, ma un emblema che separa coloro che comprendono il valore della bellezza dalla massa anonima e mediocre.
La brillantezza dei dialoghi e il fascino delle ambientazioni non bastano tuttavia a celare una verità più complessa. Dietro lo splendore delle cene eleganti e delle battute mordaci, emerge un mondo dominato dall’artificio e da una certa vacuità esistenziale. L’ostentata spregiudicatezza di Amarinth non rappresenta una vera libertà, ma piuttosto un costante esercizio di stile, un’esibizione di superiorità intellettuale che si nutre di sé stessa senza mai giungere a una vera profondità emotiva. Lord Reginald Hastings, inizialmente incantato da questo universo scintillante, si ritrova progressivamente intrappolato in una realtà fatta di simulazione e inganno.
Il successo de Il garofano verde non fu privo di conseguenze. La sua pubblicazione avvenne in un momento in cui la figura di Oscar Wilde era al centro dell’attenzione pubblica, e la somiglianza tra Esmé Amarinth e lo scrittore irlandese non sfuggì ai lettori dell’epoca. L’opera, con il suo tono sarcastico e il suo ritratto impietoso dell’estetismo, fu percepita come un attacco al circolo intellettuale e artistico che gravitava attorno a Wilde.
Quando nel 1895 Wilde fu processato per sodomia e atti osceni, il libro di Hichens divenne una prova contro di lui. Le autorità videro ne Il garofano verde una testimonianza della decadenza morale di quell’ambiente e della sua presunta corruzione giovanile. Nonostante il romanzo non contenesse alcuna esplicita condanna né allusioni dirette alla vita privata di Wilde, la sua descrizione del mondo estetizzante risultò sufficientemente compromettente da contribuire al clima ostile che portò alla rovina dello scrittore.
La conseguenza immediata fu la rimozione del libro dal mercato. Considerato pericoloso e scandaloso, Il garofano verde venne ritirato dalla circolazione e per molti anni non fu ristampato. L’ombra del processo di Wilde ne aveva reso il contenuto troppo compromettente per essere accettato dalla società britannica del tempo, desiderosa di cancellare ogni traccia di quella cultura estetizzante e non conformista che Wilde aveva incarnato.
Nonostante questa lunga eclissi, il libro di Robert Hichens non cadde completamente nell’oblio. Nel corso del XX secolo, con il progressivo cambiamento degli atteggiamenti nei confronti dell’omosessualità e con la riscoperta dell’estetismo e del decadentismo, Il garofano verde tornò a essere letto e studiato. L’opera divenne una fonte preziosa per comprendere la società vittoriana, il culto della bellezza fine a sé stessa e il destino di quegli intellettuali che avevano osato sfidare le convenzioni del proprio tempo.
Il ritratto che Hichens offre del mondo estetizzante non si limita a una semplice parodia, ma costituisce anche una riflessione più ampia sulla fragilità di un sistema di valori basato esclusivamente sull’apparenza. L’estetismo che Esmé Amarinth incarna raggiunge vette di eleganza e raffinatezza straordinarie, ma si rivela incapace di offrire una vera solidità esistenziale. La sua vita, costruita interamente sulla ricerca del bello e sulla superiorità intellettuale, è priva di radici profonde, destinata a crollare di fronte alle pressioni di una società che non accetta le sue deviazioni dalle norme tradizionali.
Nel complesso, Il garofano verde si presenta come un’opera complessa e sfaccettata. Se da un lato il suo tono satirico e la sua ironia pungente mettono in discussione il mondo che descrive, dall’altro il fascino delle sue atmosfere e la brillantezza dei suoi personaggi rivelano un’autentica ammirazione per la bellezza e l’intelligenza. La figura di Esmé Amarinth, con la sua eloquenza e il suo stile impeccabile, rimane una delle più affascinanti della letteratura del periodo, un emblema di un’epoca in cui l’arte e la vita si intrecciavano in modo indissolubile.
L’eredità de Il garofano verde si estende ben oltre il suo tempo. Ancora oggi, il libro rappresenta una testimonianza preziosa di un’epoca di grande fermento culturale e di trasformazioni sociali. Il suo ritratto della società estetizzante continua a offrire spunti di riflessione su come l’arte, il desiderio di distinzione e l’aspirazione alla bellezza possano diventare sia un mezzo di elevazione, sia una trappola dorata.