Alfredo Ormando, nato a San Cataldo, in Sicilia, nel 1958, è ricordato per il suo tragico gesto del 13 gennaio 1998, compiuto in Piazza San Pietro a Roma. Scrittore e poeta, Ormando aveva cercato di esprimere, attraverso la sua arte, il profondo disagio che provava in una società che, a suo avviso, non riconosceva pienamente la dignità delle persone omosessuali.
Nel suo ultimo scritto, Alfredo descriveva il suo gesto come un tentativo di attirare l’attenzione sulla condizione delle persone LGBTQ+ in un contesto religioso e culturale che percepiva come escludente. Scelse Piazza San Pietro per il suo valore simbolico e come luogo emblematico per portare il suo messaggio. Gravemente ferito, morì undici giorni dopo, il 23 gennaio 1998.
La sua azione suscitò reazioni diverse. Da un lato, le autorità religiose sottolinearono che si trattava di un dramma personale, mentre dall’altro, molti interpretarono il suo sacrificio come una richiesta di riflessione sul rapporto tra fede, inclusività e diritti umani. Negli anni successivi, il ricordo di Alfredo Ormando è stato mantenuto vivo attraverso commemorazioni che mirano a promuovere il rispetto per tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento o identità.
Il gesto di Ormando continua a essere una testimonianza potente della necessità di ascoltare le voci di chi si sente emarginato, trasformando un dolore personale in un invito a costruire una società più inclusiva e consapevole.