sabato 19 aprile 2025

Napoli riscopre un tesoro nascosto: riapre la Tomba di Virgilio nel Parco Vergiliano di Piedigrotta

Dopo anni di attesa e un accurato intervento di restauro conservativo, torna accessibile al pubblico uno dei luoghi più suggestivi e simbolici della memoria culturale europea: la Tomba di Virgilio, immersa nel verde del Parco Vergiliano di Piedigrotta, a Napoli. L'annuncio ufficiale è stato dato dal Direttore generale dei Musei italiani, Massimo Osanna, sottolineando come il sito sarà finalmente fruibile da fine marzo 2025. La riapertura rappresenta un momento di grande rilievo non solo per la città partenopea, ma per tutto il panorama internazionale degli studi classici e della valorizzazione del patrimonio storico-letterario.

Un ritorno alle origini della poesia

Il Parco Vergiliano, da non confondere con il più ampio Parco Virgiliano di Posillipo, si trova alle spalle della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, in una zona densa di stratificazioni storiche e leggendarie. È qui che, secondo la tradizione, sarebbe stato sepolto Publio Virgilio Marone (70-19 a.C.), il massimo poeta augusteo, autore dell’“Eneide”, delle “Bucoliche” e delle “Georgiche”. La presenza della sua tomba a Napoli è da sempre avvolta in un’aura mitica, alimentata nei secoli da pellegrinaggi laici e spirituali: Dante, Petrarca, Boccaccio, Leopardi — tutti hanno omaggiato questo luogo con parole e gesti. Il sito è divenuto così un simbolo di transito tra classicità e modernità, tra poesia e memoria, tra corpo e spirito.

Restauro e rinascita del parco

I recenti interventi hanno riguardato tanto la conservazione della struttura sepolcrale quanto la riqualificazione dell’intero parco. In primo luogo, è stato messo in sicurezza il percorso d’accesso, un tempo impervio e poco praticabile. Sono stati poi installati nuovi pannelli esplicativi e un sistema digitale integrato che consente ai visitatori di esplorare il sito con una guida virtuale e contenuti audio multilingue, anche in latino. L’area verde è stata bonificata e ripensata come spazio meditativo, in cui la natura accompagna la riflessione letteraria. L’antico cipresso che veglia sulla tomba, oggetto di un celebre frammento leopardiano, è stato monitorato e valorizzato con una nuova segnaletica botanica.

Un cuore di memoria nel ventre di Napoli

Il Parco ospita anche la tomba di Giacomo Leopardi, traslato qui nel 1939 con grande solennità fascista, e l’ingresso alla Crypta Neapolitana, l’antico tunnel romano che collegava Neapolis a Pozzuoli. In questo tratto di città, letteratura e archeologia si fondono in un tessuto unico, che racconta duemila anni di passaggi: dai viaggiatori del Grand Tour agli studenti universitari, dai poeti agli spiriti solitari. La riapertura del sito consente di riscoprire un'area spesso trascurata dai circuiti turistici canonici, ma ricca di suggestioni, misteri e bellezza.

La scelta di restituire il parco alla collettività risponde a una nuova visione del patrimonio culturale, inteso come luogo vivo e poroso, in grado di generare senso, esperienza, identità. “Non solo archeologia,” ha dichiarato Osanna, “ma un dialogo tra epoche, tra paesaggio e poesia, tra natura e parola scritta.”

Verso una nuova stagione del turismo culturale

La riapertura del Parco Vergiliano avviene in un momento cruciale per il rilancio della cultura a Napoli. Dopo anni di oblio e degrado, le istituzioni sembrano finalmente aver compreso l’importanza di una rete diffusa di luoghi della memoria, al di là dei consueti poli museali. Il parco, infatti, si presta a una fruizione lenta, immersiva, lontana dalle folle e vicina alla dimensione più intima del viaggiatore. Qui non si viene per fotografare, ma per ascoltare: il silenzio delle piante, il fruscio della lingua latina, l’eco di una voce che attraversa i millenni.

L'iniziativa sarà accompagnata anche da un calendario di eventi: letture virgiliane all’aperto, percorsi per studenti, installazioni sonore e una mostra documentaria sul culto postumo del poeta. Si prevede inoltre l'inserimento del Parco nella rete UNESCO del patrimonio immateriale legato alla poesia antica.

In un tempo dominato da fughe, distrazioni e disincanto, la Tomba di Virgilio torna a offrirsi come luogo di raccoglimento e rigenerazione. Qui la parola non è solo memoria, ma possibilità: di ritrovare una misura, di respirare con più lentezza, di ascoltare ciò che i poeti — e i morti — hanno ancora da dirci.