La mostra "Emilio Vedova. Questa è pittura", allestita presso il suggestivo Forte di Bard in Valle d’Aosta, si configura come uno degli eventi culturali di punta dell’anno. Dal 30 novembre 2024 al 2 giugno 2025, questo viaggio espositivo offrirà ai visitatori una rara opportunità di immergersi nell’universo creativo e nella potenza espressiva di uno dei più grandi artisti italiani del XX secolo. Emilio Vedova, figura emblematica dell’arte informale europea, ha segnato profondamente il panorama artistico del dopoguerra con una pittura che sfida, provoca e interpella il fruitore con la forza del gesto e la violenza della materia.
Curata da Gabriella Belli, la retrospettiva non si limita a esporre opere, ma costruisce un dialogo vibrante tra l’arte di Vedova e lo spazio architettonico del Forte di Bard, creando un’esperienza immersiva che annulla la distanza tra spettatore e dipinto. L’arte di Vedova non è concepita per essere osservata passivamente; essa avvolge, travolge e costringe a una partecipazione attiva.
Il titolo stesso della mostra, "Questa è pittura", si impone con la stessa veemenza di una pennellata del maestro veneziano: è una dichiarazione perentoria, un manifesto che non ammette repliche. In queste parole risuona la voce di un artista che ha sempre considerato la pittura non come una rappresentazione, ma come un atto, un’esplosione di energia che prende forma direttamente sulla tela, sfidando qualsiasi tentativo di razionalizzazione.
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Emilio Vedova: un artista tra furia e materia
Emilio Vedova nacque a Venezia nel 1919 e visse in prima persona i drammatici eventi che segnarono la storia del Novecento. La sua arte è profondamente intrecciata con l’esperienza storica e sociale del suo tempo, riflettendo le tensioni, le speranze e le fratture di un’epoca in continua trasformazione. Fin dagli esordi, Vedova rifiutò ogni forma di compiacimento estetico, cercando piuttosto di dare voce a un’esigenza interiore di espressione pura, viscerale, che si traduceva in un linguaggio pittorico radicale e in continua evoluzione.
Negli anni ’40, l’artista aderì al movimento del Fronte Nuovo delle Arti, un gruppo di pittori italiani che perseguivano una sintesi tra astrazione e figurazione per esprimere la complessità del dopoguerra. Tuttavia, già a partire dalla metà del decennio successivo, Vedova si distaccò progressivamente da qualsiasi forma di rappresentazione tradizionale, avvicinandosi sempre di più all’informale. Le sue opere non raccontano storie, ma sono il prodotto di un gesto creativo carico di tensione emotiva, in cui la materia pittorica diventa protagonista assoluta.
L’informale di Vedova non è mai freddo o distaccato; al contrario, è un grido, un pugno sulla tela, una ribellione visiva che si traduce in colature, graffi, pennellate furiose e lacerazioni del supporto. L’artista non dipinge con il pennello, ma con il corpo intero, spostandosi intorno alla tela, utilizzando spatole, stracci, e spesso le mani nude. La pittura per Vedova è un’esperienza totalizzante, una performance fisica e mentale che coinvolge ogni fibra del suo essere.
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Il Forte di Bard: una scenografia perfetta per l’energia di Vedova
L’allestimento della mostra presso il Forte di Bard, una maestosa fortezza ottocentesca incastonata tra le montagne della Valle d’Aosta, non è una scelta casuale. La struttura militare, con i suoi spazi imponenti, le mura spesse e l’atmosfera austera, crea un contrasto suggestivo con le opere di Vedova, amplificando la carica drammatica e la tensione espressiva delle sue tele.
Le sale espositive del Forte, caratterizzate da corridoi stretti e ampi saloni in pietra, diventano teatro di una battaglia tra lo spazio e la pittura, in cui le tele sembrano quasi straripare dalle pareti, invadendo l’ambiente con la loro presenza fisica. Il visitatore non cammina semplicemente tra i dipinti; viene letteralmente inghiottito da un vortice di colore e materia.
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Percorso espositivo: un’immersione totale nell’universo di Vedova
La mostra si sviluppa attraverso un percorso non cronologico, ma tematico ed emozionale, che permette di cogliere le diverse fasi della ricerca artistica di Vedova. Ogni sala è concepita come un microcosmo, un’esperienza a sé, in cui le opere dialogano tra loro in modo quasi sinfonico.
Sezioni principali della mostra:
"La furia del segno" – Questa sezione esplora il periodo più gestuale e violento dell’arte di Vedova, con tele caratterizzate da un dinamismo esasperato, dove il segno diventa protagonista assoluto.
"Materia in rivolta" – Un approfondimento sulle opere in cui l’artista sperimenta con materiali non convenzionali: sabbia, cemento, bitume e altri elementi industriali che trasformano la tela in una superficie tridimensionale, quasi scultorea.
"Oltre la forma" – Qui Vedova rompe definitivamente con qualsiasi residuo di figurazione, abbracciando una pittura fatta esclusivamente di contrasti cromatici e dinamiche spaziali.
"Venezia e l’ombra di Tintoretto" – Un omaggio al legame tra Vedova e la tradizione pittorica veneziana. In particolare, l’influenza di Tintoretto si manifesta nella drammaticità luministica e nella monumentalità delle composizioni.
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Opere iconiche in mostra
Alcune delle opere più rappresentative esposte al Forte di Bard includono:
"Ciclo '59-61" – Una serie di tele che sintetizzano la ricerca gestuale e materica dell’artista, caratterizzate da segni neri su sfondi bianchi, interrotti da esplosioni di rosso e blu.
"Tondi degli anni ’80" – Grandi opere circolari che sfidano la tradizionale forma rettangolare del quadro, creando un senso di rotazione e movimento continuo.
"Plurimi" – Strutture tridimensionali che escono dalla bidimensionalità del dipinto, trasformando la pittura in una vera e propria installazione ambientale.
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Informazioni pratiche e orari
Orari di apertura:
Martedì-venerdì: 10:00 - 18:00
Sabato e domenica: 10:00 - 19:00
Lunedì: chiuso
Prezzi dei biglietti:
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro
Giovani (19-25 anni): 6 euro
Minori di 18 anni: gratuito.