lunedì 3 marzo 2025

Henry Cyril Paget: il Marchese danzante, eccentrico e dimenticato


Henry Cyril Paget, 5º Marchese di Anglesey, è una delle figure più eccentriche e affascinanti dell’aristocrazia britannica tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La sua esistenza fu un’opera d’arte vivente, una continua esibizione di lusso, teatralità e stravaganza, che ancora oggi lo rende una leggenda tra gli amanti della storia queer, del teatro e del decadentismo.

Paget si distinse per il suo stile di vita incredibilmente sfarzoso, caratterizzato da spettacoli teatrali fastosi, abiti tempestati di pietre preziose, feste leggendarie e una passione ossessiva per i gioielli. Ribaltò completamente le aspettative sul comportamento di un marchese dell’epoca ed entrò nella storia come il “Marchese danzante”, soprannome che gli fu attribuito per la sua peculiare danza delle farfalle, ispirata a Loie Fuller.

Se la sua vita pubblica era un tripudio di seta, pizzi e luci di scena, quella privata è avvolta nel mistero. Non si conoscono amanti, né relazioni intime, e il suo matrimonio con Lilian Chetwynd fu un fallimento. Il suo fascino e il suo genio estetico erano indiscutibili, ma altrettanto lo era il suo destino tragico: nel giro di pochi anni, dissipò un patrimonio immenso e morì in esilio, lasciando dietro di sé un’eredità di domande irrisolte e un mito che continua a sedurre e a ispirare.

Origini e infanzia: un destino già segnato

Henry Cyril Paget nacque il 16 giugno 1875 nel castello di Beaudesert, una delle prestigiose residenze della famiglia Paget. Sua madre, Blanche Mary Boyd, non apparteneva all’aristocrazia e il suo matrimonio con Henry Paget, 4º Marchese di Anglesey, fu oggetto di chiacchiere e pettegolezzi. Tuttavia, la vera bomba riguardava la paternità di Henry Cyril: si vociferava che il suo vero padre non fosse il 4º Marchese, ma il fratello minore di quest’ultimo, Lord Alexander Paget.

Queste dicerie non furono mai confermate ufficialmente, ma la sua infanzia si svolse comunque in un contesto di grande tensione. Crebbe in un ambiente rigidamente aristocratico, in cui gli si chiedeva di rispettare le tradizioni e di conformarsi alle aspettative del titolo nobiliare che un giorno avrebbe ereditato. Tuttavia, sin da piccolo mostrò di essere diverso dagli altri rampolli della nobiltà.

Invece di interessarsi alla caccia, agli sport equestri e alla carriera militare, sviluppò un’ossessione per la bellezza estetica. Amava le stoffe pregiate, i colori brillanti e tutto ciò che scintillava. Da bambino si racconta che preferisse giocare con i gioielli di famiglia piuttosto che con i soldatini di piombo, e che passasse ore a osservare la luce riflettersi sulle pietre preziose.

La sua educazione avvenne nel contesto delle scuole private più prestigiose, tra cui Eton, ma non si distinse mai per i suoi successi accademici. Non sembrava avere alcun interesse per gli affari di stato, la politica o la gestione delle proprietà di famiglia. Ciò che lo appassionava era il teatro, la danza e il costume, e già da adolescente cominciò a costruire l’immagine di sé come artista e icona della bellezza.

Quando nel 1898 suo padre morì, Henry Cyril ereditò il titolo di 5º Marchese di Anglesey e, con esso, una delle più grandi fortune dell’aristocrazia britannica. Quella ricchezza, che avrebbe potuto consolidare il prestigio della famiglia, divenne invece il mezzo per la sua personale metamorfosi.

Il Marchese danzante e la sua corte di lusso

Non passò molto tempo prima che il nuovo Marchese si guadagnasse una reputazione fuori dal comune. A differenza di altri nobili che investivano nel miglioramento delle tenute familiari o in collezioni d’arte classica, Paget usò la sua fortuna per costruire un mondo tutto suo, fatto di spettacolo, moda e artificio.

Cominciò a trasformare il suo aspetto con un’estetica unica: vestiva in abiti sgargianti, ricamati con perle e tempestati di gemme. Indossava lunghe vesti fluttuanti, spesso in seta o velluto, e si adornava con gioielli che molti avrebbero ritenuto più adatti a una regina che a un aristocratico britannico.

Ma la sua vera passione era la performance. Fece costruire un teatro privato all’interno della sua dimora principale, Plas Newydd, sull’isola di Anglesey, e lo rese il centro della sua esistenza. Qui organizzava spettacoli sontuosi, in cui recitava sempre nel ruolo principale, indossando costumi incredibilmente elaborati.

Il culmine della sua espressione artistica fu la danza delle farfalle, un’interpretazione ispirata alla danzatrice Loie Fuller, che utilizzava tessuti leggeri e trasparenti per creare un effetto visivo ipnotico. Paget si esibiva avvolto in una veste di seta bianca trasparente, che faceva fluttuare come ali di farfalla, creando uno spettacolo che lasciava il pubblico a bocca aperta.

Le sue feste erano leggendarie: ospitava centinaia di invitati in banchetti opulenti, in cui il lusso si mescolava a una stravaganza senza precedenti. Tuttavia, se il suo stile di vita era un sogno per lui, per la famiglia e i creditori stava rapidamente diventando un incubo finanziario.

Un matrimonio fallito e il mistero della sua sessualità

Nel 1898, nello stesso anno in cui ereditò il titolo, Paget sposò sua cugina, Lilian Florence Maud Chetwynd. Il matrimonio sembrava una mossa strategica per consolidare la sua posizione sociale, ma si rivelò un disastro.

Paget non trattava Lilian come una moglie, ma piuttosto come una delle sue creazioni artistiche. Le faceva indossare gioielli incredibili e la costringeva a posarvi avvolta, completamente nuda. Si dice che insistesse persino perché dormisse con i monili addosso. La loro vita coniugale era più un’esibizione che una relazione, e ben presto divenne chiaro che non vi era alcuna attrazione fisica tra i due.

Nel 1900, dopo solo due anni, il matrimonio fu annullato per mancata consumazione. Lilian scomparve quasi completamente dalla scena pubblica, mentre il Marchese continuò la sua corsa verso il lusso più sfrenato.

Questo episodio alimentò i sospetti sulla sua sessualità. Molti hanno ipotizzato che fosse omosessuale, ma non esiste alcuna prova concreta di relazioni sentimentali o sessuali con uomini o donne. È possibile che fosse semplicemente un narciso estremo, capace di amare solo sé stesso e la propria immagine.

La rovina finanziaria e la morte prematura

Il suo stile di vita, ovviamente, non era sostenibile. Nel 1904, i suoi debiti avevano raggiunto la cifra astronomica di 544.000 sterline, equivalenti a circa 60 milioni di sterline attuali. Fu dichiarato fallito e costretto a vendere tutto.

Ridotto in miseria, si ritirò a Monte Carlo, dove visse i suoi ultimi giorni in solitudine. Nel 1905, morì improvvisamente, probabilmente a causa di una malattia respiratoria, sebbene alcuni abbiano ipotizzato cause più oscure.

Dopo la sua morte, la famiglia si affrettò a distruggere tutti i suoi documenti, cercando di cancellarne il ricordo. Ma non ci riuscì: Henry Cyril Paget rimane una delle figure più affascinanti e misteriose della storia aristocratica, un’icona queer ante litteram, un artista senza paura e un ribelle che osò vivere come una fantasia vivente.