A cura di Alice Cosmai, con la collaborazione scientifica di Silvia Bignami
MUDEC – Museo delle Culture, Milano
20 marzo – 29 giugno 2025
Se c’è un’arte che più di tutte è nata per stare all’aperto, tra le strade, sui muri delle città, a stretto contatto con la vita quotidiana, quella è senza dubbio la street art. Un’arte libera, effimera, spesso clandestina, che per decenni ha sfidato il concetto stesso di istituzione artistica, rifiutando l’idea di essere ingabbiata in un museo. Eppure, proprio questa arte ribelle oggi diventa protagonista di un’operazione senza precedenti: MUDEC Invasion, una mostra-evento che trasformerà il Museo delle Culture di Milano in un cantiere creativo a cielo aperto, un luogo in cui la street art non verrà semplicemente esposta, ma creata sul posto, sotto gli occhi del pubblico.
Dieci artisti internazionali, provenienti da diversi contesti e con stili differenti, lavoreranno direttamente sulle pareti del museo, in un processo di contaminazione che vedrà convivere murales, installazioni interattive, realtà aumentata e performance dal vivo. L’obiettivo? Dimostrare che la street art non è solo un’estetica, ma un linguaggio, un modo di interpretare il mondo e di riscrivere lo spazio urbano.
Un museo che si trasforma in un'opera d’arte vivente
Immagina di entrare in un museo e non trovare le solite opere incorniciate, ben protette dietro teche di vetro, ma di assistere direttamente alla loro creazione. Non più una mostra statica, da visitare in silenzio, ma un’esperienza immersiva, dove le pareti stesse del museo diventano tele su cui gli artisti lasciano il loro segno.
Questa è la sfida di MUDEC Invasion: rompere il confine tra dentro e fuori, tra arte ufficiale e arte di strada, tra il museo e la città. Per mesi, i visitatori potranno osservare le opere prendere forma, partecipare a workshop, assistere a interventi live e interagire con gli artisti, in un processo che rende il pubblico non più semplice spettatore, ma parte attiva del progetto.
E poi c’è un’altra questione affascinante: che cosa succede quando un’arte nata per essere effimera entra in un luogo pensato per la conservazione? La street art è per sua natura fugace, spesso destinata a scomparire sotto nuove stratificazioni di pittura o a essere cancellata. In un museo, invece, le opere vengono solitamente protette, cristallizzate nel tempo. Questa mostra si interroga proprio su questo paradosso: è possibile mantenere viva la natura mutevole della street art anche all’interno di un’istituzione? O si corre il rischio di snaturarla?
Dalle origini del muralismo alla street art contemporanea
Per capire da dove arriva la street art e come si è evoluta, è necessario fare un salto indietro nel tempo, fino al Messico rivoluzionario degli anni ’20. Qui, artisti come Diego Rivera, José Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros iniziarono a dipingere giganteschi murales sui palazzi pubblici, utilizzando l’arte come strumento di racconto e denuncia sociale. Il muralismo messicano voleva essere un’arte per tutti, accessibile, pubblica, in grado di parlare direttamente alla gente.
Questo principio di arte collettiva e non elitaria ha continuato a vivere anche nel dopoguerra, con movimenti come il muralismo statunitense e sudamericano, fino ad arrivare agli anni ’70, quando l’arte sui muri prende una nuova direzione con il graffitismo newyorkese. Qui non si tratta più di raccontare storie collettive, ma di lasciare il proprio segno, di affermare la propria presenza nello spazio urbano. Nascono le prime tag, le firme dei writer, che invadono la metropolitana e i muri della città, dando il via a un fenomeno che esploderà a livello globale.
Negli anni ’80, figure come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat portano questo linguaggio fuori dai ghetti e dentro le gallerie d’arte, dimostrando che l’energia della strada può dialogare con il sistema ufficiale senza perdere la sua autenticità. Da allora, la street art ha continuato a trasformarsi, diventando sempre più sofisticata e diversificata. Oggi artisti come Banksy, JR, Shepard Fairey (Obey) e Blu utilizzano i muri delle città per lanciare messaggi politici, poetici, ironici, mentre le nuove tecnologie stanno portando l’arte urbana in territori inediti, con esperimenti che mescolano pittura, installazioni digitali, realtà aumentata e intelligenza artificiale.
Un’esperienza tra street art, tecnologia e performance live
Ma cosa vedremo concretamente al MUDEC?
- Murales permanenti e temporanei, realizzati direttamente sulle pareti del museo, sia all’interno che all’esterno.
- Installazioni interattive, che sfruttano la realtà aumentata per dare vita alle opere e permettere al pubblico di esplorarle in modi inediti.
- Performance dal vivo, in cui gli artisti creeranno le loro opere sotto gli occhi del pubblico, trasformando il museo in un vero e proprio atelier a cielo aperto.
- Workshop e incontri, per approfondire il mondo della street art e scoprire le tecniche utilizzate dagli artisti.
L’idea è quella di superare il concetto di mostra tradizionale, creando uno spazio fluido, dove arte e pubblico si influenzano a vicenda. Ogni visita sarà diversa, perché le opere saranno in continua evoluzione.
Un progetto che interroga il futuro della street art
Portare la street art dentro un museo significa anche porsi delle domande. Che senso ha esporre in un’istituzione un’arte nata per stare all’aperto? È un modo per darle più visibilità o un tentativo di inglobarla nel sistema dell’arte ufficiale? E soprattutto, come si può conservare un’arte che, per sua natura, è destinata a cambiare e a scomparire?
Questi interrogativi saranno al centro del progetto, che vuole essere non solo una celebrazione della street art, ma anche una riflessione critica sul suo futuro.
Perché non dovresti perderla?
- È il primo grande progetto museale italiano dedicato alla street art come fenomeno globale.
- Ti permetterà di vedere gli artisti all’opera dal vivo, in un museo che si trasforma sotto i tuoi occhi.
- Ti farà vivere la street art in modo interattivo, con installazioni che vanno oltre la pittura tradizionale.
- Metterà in discussione il ruolo dei musei nell’arte contemporanea, aprendo un dibattito sulla conservazione di un’arte effimera.
Se ami la street art, o anche solo se vuoi vedere il MUDEC trasformarsi come mai prima d’ora, MUDEC Invasion è l’evento da non perdere.