Curata da Davide Dotti, la mostra raccoglie oltre 100 capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private, in un percorso che intreccia pittura, moda, pubblicità e arti decorative per restituire la vitalità e il fermento della Belle Époque. Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Vittorio Corcos e Antonio Mancini sono solo alcuni dei protagonisti di questa avventura artistica, che si snoda tra eleganti ritratti di dame dell’alta società, scene di vita mondana e paesaggi urbani vibranti di energia.
Non solo quadri, ma anche una selezione di abiti originali, accessori di lusso, oggetti di design, fotografie d’epoca e manifesti pubblicitari arricchiscono l’allestimento, offrendo un viaggio immersivo nell’atmosfera raffinata e innovativa di quegli anni. Una mostra che non si limita a celebrare l’arte, ma che racconta la trasformazione di un’epoca attraverso le sue immagini più emblematiche.
La Belle Époque: Un’epoca di splendore, progresso e cambiamento
Con il termine Belle Époque si indica quel periodo storico che va dal 1871, con la fine della guerra franco-prussiana, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914. Furono anni di pace, prosperità economica e progresso scientifico, in cui Parigi divenne il fulcro di un’intensa vita culturale e mondana.
I boulevard illuminati, i caffè letterari affollati di intellettuali, le grandi esposizioni universali e l’introduzione di nuove tecnologie trasformarono la capitale francese in un luogo di sperimentazione e avanguardia. La moda divenne sinonimo di eleganza, la letteratura si arricchì delle voci di autori come Marcel Proust e Colette, mentre il teatro e il cabaret – con i celebri locali come il Moulin Rouge e le Folies Bergère – definirono un nuovo senso di libertà e divertimento.
Nel mondo dell’arte, la pittura si fece interprete di questo spirito moderno, attraverso ritratti sofisticati, scene di vita quotidiana e paesaggi urbani in continua evoluzione. Gli artisti italiani, attratti dalla vitalità parigina, trovarono qui il contesto ideale per esprimere il proprio talento, confrontandosi con gli Impressionisti e i grandi maestri dell’epoca.
Gli artisti in mostra: Maestri dell’eleganza e della luce
Giovanni Boldini: Il pittore della mondanità e della femminilità magnetica
Nessun altro artista ha saputo rappresentare con tanta grazia ed energia le donne dell’alta società parigina quanto Giovanni Boldini (1842-1931). Le sue figure femminili, avvolte in tessuti vaporosi e colte in pose audaci e dinamiche, sembrano danzare sulla tela con un’eleganza quasi cinematografica.
Boldini, ferrarese di nascita, si trasferì a Parigi nel 1871, entrando in contatto con i circoli artistici più esclusivi. Il suo talento lo portò rapidamente a diventare il ritrattista più ambito dell’aristocrazia e della borghesia cosmopolita. Le sue tele, caratterizzate da pennellate rapide e vibranti, catturano il fascino seducente delle sue modelle, donne che non sono solo belle, ma sicure di sé, moderne, emancipate.
Alcune delle sue opere più celebri, esposte in mostra, includono i ritratti di contesse, attrici e dame di corte, che incarnano lo spirito di un’epoca fatta di lusso e raffinatezza.
Giuseppe De Nittis: Il cronista visivo della Parigi moderna
Diverso per stile ma ugualmente iconico è Giuseppe De Nittis (1846-1884), maestro nel cogliere l’atmosfera della vita parigina con un tocco lirico e raffinato.
Originario di Barletta, De Nittis si stabilì a Parigi nei primi anni Settanta dell’Ottocento, stringendo amicizia con artisti come Edgar Degas e Manet. La sua pittura si distingue per un’attenzione meticolosa ai dettagli e per una resa luminosa delle scene urbane e mondane.
Nelle sue tele si ritrovano passeggiate lungo i boulevard, momenti di relax nei giardini delle Tuileries, corse di cavalli e interni raffinati, spesso popolati da figure femminili eleganti e discrete. La sua capacità di descrivere la vita della capitale con colori delicati e composizioni armoniose fa di lui uno degli artisti più raffinati della Belle Époque.
Federico Zandomeneghi: L’intimità e la luce dell’Impressionismo
Se Boldini e De Nittis raccontano la mondanità parigina, Federico Zandomeneghi (1841-1917) si concentra su una dimensione più intima e quotidiana.
Amico di Degas e Renoir, Zandomeneghi aderì allo stile Impressionista, specializzandosi in scene di interni, momenti di quiete e ritratti femminili delicati e sognanti. I suoi dipinti esprimono un senso di leggerezza e spontaneità, catturando le donne della Belle Époque mentre leggono, si pettinano o si preparano per uscire.
La sua pennellata morbida e il suo uso raffinato della luce fanno delle sue opere un’eccezionale testimonianza della vita borghese dell’epoca.
Moda e stile: La Belle Époque come rivoluzione estetica
La mostra non si limita a dipinti e disegni, ma include una selezione di abiti, accessori e oggetti di lusso che raccontano l’evoluzione della moda tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Sono esposti:
- Abiti originali dell’epoca, realizzati in seta, velluto e pizzi pregiati, provenienti da prestigiose collezioni private.
- Cappelli e guanti decorati con piume e gioielli, simbolo dello stile sofisticato delle dame parigine.
- Manifesti pubblicitari d’epoca, tra cui quelli iconici del Moulin Rouge e delle maison di moda emergenti.
Questi elementi permettono di comprendere come la Belle Époque non sia stata solo un’epoca di grandi trasformazioni artistiche, ma anche di profonde innovazioni estetiche e sociali.
Informazioni per la visita
La mostra è aperta al pubblico fino al 15 giugno 2025 con i seguenti orari:
- Mercoledì, giovedì e venerdì: 9:00 - 17:00
- Sabato, domenica e festivi: 10:00 - 20:00
- Lunedì e martedì: chiuso
Prenotazioni e informazioni sono disponibili sul sito ufficiale:
➡️ mostrabelleepoque.it
Un viaggio imperdibile nella Parigi di un tempo
"La Belle Époque. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis" non è solo una mostra, ma un’esperienza immersiva in un mondo di lusso, bellezza e raffinatezza. Un’occasione per rivivere un’epoca straordinaria attraverso lo sguardo di alcuni dei più grandi artisti italiani.